Appennino, turismo a portata di mano

I “cammini” fiore all’occhiello di un turismo di prossimità

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Puntare sui prodotti distintivi dell’Appennino bolognese e tra questi ci sono i “cammini” che negli anni sono entrati a pieno titolo tra i percorsi preferiti dai turisti italiani e stranieri. È questa la linea di indirizzo emersa nel corso dell’incontro pubblico che si è svolto a Castiglione dei Pepoli e al quale hanno partecipato oltre 200 persone.

Nel corso del convegno, moderati da Marco Tamarri, responsabile del settore Turismo e Cultura dell’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese, si sono alternati imprenditori o referenti di associazioni locali che negli anni hanno sviluppato idee, progetti e attività nel territorio con le quali stanno contribuendo a rafforzare il turismo in Appennino che è in continua evoluzione. Una condivisione di esperienza che aiuta a dare consapevolezza di cosa funziona e quale direzione posso prendere gli Enti Pubblici, compresa la Regione.

“L’appennino è vivo, vitale e in continua evoluzione. E’ vero che ci sono problemi cornici, si pensi alla viabilità, ma è anche vero che ci sono energie e progettualità da sprigionare e il settore del turismo è in fermento e occorre fare sempre più chiarezza su cosa si voglia fare e che politiche adottare” ha spiegato Maurizio Fabbri, sindaco di Castiglione dei Pepoli e presidente dell’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese.

“L’Appennino bolognese, pur mantenendo alcune problematicità, sta riscontrando diversi segnali di miglioramento grazie all’impegno delle amministrazioni pubbliche e alle realtà presenti sul territorio che hanno promosso azioni, anche di sostegno economico alle imprese e di favoreggiamento di nuove imprenditorialità in una logica concertativa volta a superare i singoli localismi.

Questa condizione la si deve alla programmazione anche nel campo turistico, grazie alla politica di prospettiva che Destinazione turistica ha saputo dare con le Linee di indirizzo pluriennali, già molto lungimiranti nelle modalità e nei prodotti per la valorizzazione dell’Appennino, ancora prima che incombesse la pandemia dovuta al Covid 19”, ha dichiarato Massimo Gnudi, consigliere delegato al Turismo della Città metropolitana.

Un pensiero condiviso anche dall’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini, il quale ha spiegato come l’impegno della Regione Emilia-Romagna in particolare rivolto ai servizi ricettivi “dobbiamo fare un salto in avanti se vogliamo cogliere le opportunità”.

Il convegno, dal titolo “Antiche tradizione, nuove imprenditorialità”, si è concluso con l’intervento del presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, il quale ha sostenuto che con i fondi europei saranno programmati bandi regionali per la ristrutturazione delle strutture ricettive: “c’è bisogno di qualità e noi investiremo su questo”.

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