Abbiamo un padrone!
Se vi stavate ancora chiedendo perché Bernal aveva corso le Strade Bianche a inizio marzo in modo così arrembante, giocandosi la vittoria in volata battuto da Vanderpoel e Alaphilippe, oggi lo stesso Egan vi ha dato la risposta.
Un Giro d’Italia non si prepara all’improvviso, un Giro d’Italia non lo si improvvisa, un Giro d’Italia va studiato, preparato, provato.
È quel giorno di Marzo Egan sapeva che il Giro d’Italia 2021 sarebbe iniziato alla tappa numero 11, a Montalcino. Ha aspettato che l’asfalto lasciasse spazio alla ghiaia, ha messo davanti i suoi uomini, due su tutti, immensi, grossi, tricolori, Ganna e Moscon, poi ha visto il bambino Remco in crisi e ha attaccato.
Remco è giovane, in tutti i sensi, ha numeri incredibili, ma è salito seriamente su una bicicletta da soli tre anni. Tre anni in cui ha vinto tanto e dimostrato quanto meriti di essere nei professionisti, ma nel ciclismo non si inventa niente. Remco fatica a seguire sullo sterrato i più forti, anche il giorno di riposo probabilmente non ha giovato, ed Egan così lo ha mandato verso la fine dei Generali. Ma Remco è ancora lì, insieme al nostro Ciccone altro sconfitto di giornata.
La fuga ormai aveva preso il largo ed Egan arriva solo terzo, come alle Strade Bianche, strade polverose e difficili, strade che lui ben conosce in Colombia.
Vince Mauro Schmid giovane Svizzero che lascia la nostra povera Italia ancora al secondo posto con un bellissimo Alessandro Covi, ragazzo che arriverà presto ad una vittoria.
Montalcino era una tappa temuta già dalla presentazione. Un percorso spettacolare che ha riportato il ciclismo alle epiche avventure della Prima metà del 900. Un ciclismo che tornerà sempre più spesso, perché esalta chi in bicicletta sa andarci ovunque, e sa pedalare con testa.
Egan Bernal consolida la maglia rosa, è il padrone del Giro con la sua formidabile Ineos Granadier, ma continua a non dominare. Rosicchia secondi ad ogni tappa importante, però non domina. La Generale lo vede primo con 45 secondi su Vlasov di Beppe Martinelli, uno che di Giri e non solo, non ne ha vinti pochi.
Terzo, ad un minuto e 12 un immenso Damiano Caruso, nuovo uomo classifica della Bahrain Victorious dopo il ritiro di Landa. Damiano è forte ma finora è solo stato un gregario di lusso. Un vero interrogativo su dove potrà arrivare, per lui, e per i suoi rivali.
Per Damiano l’occasione della vita.
Quarto Hugh McCarty della EF, assoluta protagonista della tappa insieme alla Ineos. Uomo pericoloso come il quinto, Simon Yates, uno dei miei tre favoriti.
Simon è il grande Bluff, non si capisce come stia. Si nasconde, se si sta tenendo già da domani potrà sfogarsi, se si sta difendendo da sabato inizierà la fine. Se riuscirà a nascondersi anche domani sicuramente da Sabato dovrà mostrarsi.
Ma intanto il Giro è iniziato ed ha un giovane padrone colombiano.
Oggi più di 200 km e 3700 metri di dislivello.
Sì torna in Romagna attraversando l’Appennino più alpino che ci sia in Italia. Consuma, Calla e Carnario porteranno a Bagno di Romagna. Potrebbe esserci un’altra rivoluzione, oppure il Padrone potrebbe cominciare a sedersi sul trono.
Immagini RAI