CICLISMO – Giro d’Italia: Tim Merlier vince la seconda tappa

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Immagine RAI

 

Lentamente il Giro d’Italia si muove attraversando il Piemonte e avvicinandosi alla Lombardia e alle prime difficoltà che l’inizio della settimana sottoporrà alle loro gambe.

Gruppo tranquillo, parlano, ridono, scherzano, lasciano andare tre fuggitivi, Albanese, Marengo e Tagliani, ragazzi che meritano visibilità e anche qualcosa in più, ragazzi che ci provano ma non impensieriscono mai e allora la prima emozione arriva al traguardo volante di Vercelli dove la maglia Rosa di Filippo Ganna, gli dona un sacco, scatta per il traguardo volante attivando anche un Remco Evenerpoel che fa secondo dietro il missile di Verbania. Se a Filippo quei tre secondi fanno comodo per mantenere la maglia rosa il più possibile, a Remco non cambiano la vita, ma quell’attivismo è sintomo di grande voglia, quindi ben venga questo scatto di freschezza.

La volata è l’altro momento emozionante, tra stradoni larghissimi che finiscono in un imbuto, curve a gomito improvvise che riaprono stradoni dritti e immensi, la pelle d’oca ce la regalano Molano e Gaviria, compagni di squadra della Uae Emirates, che rischiano di farla grossa con Gaviria che vuole passare lungo le transenne, Molano non lo capisce e invece di farlo passare nell’unico centimetro libero lo stringe contro di esse rischiando il capitombolo che fortunatamente non arriva. Se Gaviria fosse passato sarebbe stato un grandissimo numero e forse avrebbe vinto a mani basse, il numero gli riesce lo stesso perché non cade e sulla linea del traguardo manda a spendere Molano che sconsolato, ma secondo me anche incolpevole, abbassa la testa.

Vince Tim Merlier della Alpecin-Fenix,  in una volata dominata. Tim, che nella campagna del Nord di inizio anno ha spesso avuto come gregario tal Mathieu Van Der Poel, sembra partire lontano, ed effettivamente è cosi, Nizzolo e Viviani gli rimangono a ruota e ci rimangono fin dopo il traguardo. Tim ha il tempo di alzare le braccia al cielo e formare una W con le dita. La W di Wouter Weylant che 10 anni fa moriva al Giro sulle viscide strade liguri.

Quarto Dylan Groenewegen, al suo rientro dopo la pesantissima squalifica inflittagli per la scorrettezza ai danni di Fabio Jacobsen al Giro di Turchia, scorrettezza che ha rischiato di togliere la vita al giovane della Deceuninck. Un buon risultato per il corridore della Jumbo Visma il quale dovrà fare i conti ancora a lungo con quello che ha combinato in Turchia nel 2020.

Domani tappa dove tutti chiamano Peter Sagan a braccia alzate. Da Biella a Canale si rimane in Piemonte con Ganna in Maglia Rosa. Tappa mossa nel finale aspettando quella di martedì con arrivo a Sestola.

La tappa di Sestola non è da sottovalutare, né parlerò domani, arrivo inedito e, anche se viene dato in salita, in realtà sarà praticamente in discesa. Vi faccio già un nome per martedì.

Un azzardo, Giovanni Aleotti.

Sarebbe stupendo.

 

 

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