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Orsolini, Barrow e Svanberg i protagonisti della vittoria che vale l’ampio distacco (+ 12) dalla zona retrocessione.
Il Bologna contro lo Spezia, al “Renato Dall’Ara”, davanti a Joey Saputo, assente da Bologna da 14 mesi. L’imperativo era ” vincere”, il come diventa un dettaglio per Mihajlovic. I suoi ragazzi lo accontentano giocando una partita accorta senza farsi condizionare dai precedenti a favore dei liguri: sconfitta in Coppa Italia e pareggio in campionato.
I rossoblù la gara (nella gara) la vincono nettamente e meritatamente, 4 a 1. In più registriamo un palo ed una traversa. Non sono dettagli. Magari le Aquile in casacca azzurra macinano tanto gioco e qualche numero è dalla loro parte (possesso palla e quantità di palloni giocati largamente superiori: 439 contro 280), ma la facilità con cui i rossoblù sono andati alla conclusione non è frutto del caso. Orsolini (un rigore ed una traversa, Barrow (un gol, un palo ed un assist), Svanberg (doppietta e tanto gioco), sono la fotografia di una squadra che gioca a memoria e si diverte a sciolinare il proprio repertorio
Svanberg fa parte di quel fattore S (insieme a Soriano e Schouten) che sta facendo la differenza, come pochi. Da manuale l’azione gol confezionata per Barrow: Soriano recupera palla e verticalizza per Schouten, il suo inserimento senza palla è frutto di grande intelligenza tattica, non è da meno il passaggio pennellato in avanti (per eludere il fuorigioco) per la punta gambiana. Era da anni che il Bologna non godeva di un centrocampo così forte e ben assemblato.
All’ombra di San Luca si è quindi corso per vincere e per allontanarsi più possibile dalla zona retrocessione e per l’obiettivo di metà classifica che diventa – giorno dopo giorno – un traguardo per nulla aleatorio. Eppure alla vigilia la Samp e l’Udinese ci hanno provato a staccarsi, ma la “bella e impossibile ” guidata da Mihajlovic non ha mollato ed ha fatto felice il Chairman Saputo, che si è portato a casa il primo derby “can-americano” con Platek, nuovo proprietario del club spezzino.
Per chi non lo sapesse, il milionario statunitense è a capo di un fondo che gestisce – secondo Forbes – il patrimonio del miliardario Dell dell’omonimo colosso informatico. E chissà che da cosa nasca cosa, visto che il patron canadese torna a Bologna anche per dipanare una matassa (da 100 milioni di euro) a dir poco ingarbugliata tra rinnovi, mugugni e restyling dello stadio.
Futuro a parte, il presente non si ferma e mercoledì il Bologna gioca ancora in casa con il Torino. Fischio alle ore 20.45 con diretta su Dazn.