Basket City ha vinto ma non convinto

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Gamble

Prima riflessione istintiva al fischio di fine incontro di Pesaro: considerando lo spettacolo offerto dalla Virtus da un po’ di tempo, ben lontano da quello brillante dello scorso, bisogna ammettere che Djordjevic è molto bravo a confondere le idee ai suoi prossimi avversari. Se Badalona e le altre dell’EuroCup hanno studiato le tattiche dei bianconeri, dovrebbero fare molta fatica a capire come affrontarla….Ancora una volta il coach ha effettuato schemi e cambi che hanno sorpreso tifosi e non tifosi. Ha esperienza, ha i giocatori che ha voluto lui, quindi rimandiamo giudizi e bilanci alla fine della stagione. per ora limitiamoci a dire che non ci siamo divertiti molto a vedere questa Virtus (escluso il primo tempo dell’andata con Buducnost).

La Virtus ha espugnato (70-75) il campo di Pesaro ma con fatica, troppa fatica in relazione al livello delle due squadre. Dopo aver preso un piccolo vantaggio, si pensava che il match sarebbe proseguito con una certa inerzia a favore dei bolognesi ed invece il team di Repesa, appena rientrato dopo la quarantena ma subito carico al punto di farsi affibbiare due tecnici che l’hanno fatto espellere, ha recuperato e si era anche portato in vantaggio. Il ritorno in campo di Teodosic, piuttosto spento e nervoso  fino a quel momento, e una bomba di Markovic hanno riportato davanti la Virtus che a denti stretti non ha più mollato. L’unica prova veramente positiva è stata quella di Pajola, ormai pienamente recuperato. Sufficienza scarsa per tutti gli altri. Inspiegabili i soli 6’ concessi ad una buon Adams. Stavolta è toccato ad Alibegovic non entrare neanche in campo.

A tutto c’è un motivo e coach Djordjevic lo conoscerà, noi aspettiamo il prossimo match in casa contro Badalona (martedì prossimo) per trarre qualche conclusione. Sarà il match chiave dell’anno, una vittoria netta sarà un trampolino di lancio verso la finale, una sconfitta… aprirebbe molti interrogativi sul futuro….anche prossimo.

 

 

Banks

La Fortitudo nell’affrontare Reggio Emilia aveva un solo e chiaro obiettivo: vincere. C’ era il tassativo compito di conquistare i due punti per lasciare l’ultimo gradino. Obiettivo raggiunto. Solo quello. Il gioco collettivo ancora si vede solo a tratti. Coach Dalmonte ha avuto solo da Banks e Hunt la risposta sollecitata. Hanno offerto la loro miglior prova da quando vestono la maglia dell’Aquila. Banks ha siglato 23 punti ma ha anche offerto assist e un po’ di regia, ci aspettiamo che si ripeta spesso. Il pivot ha controllato rimbalzi e segnato da sotto, non gli si poteva chiedere di più contro una batteria di lunghi come Sims, Diouf e B.Rossi. Cusin ha dato una piccola mano, Totè non è ancora tornato quello delle prime apparizioni in biancoblù. Gli esterni non hanno brillato (Aradori 4), forse condizionati dagli infortuni di Saunders, colpo al sopracciglio cadendo sul parquet dopo aver saltato per stoppare un avversario, e di Whiters, problemi ai flessori della coscia sinistra dopo un rimbalzo difensivo.

Whiters

La Fortitudo è salita di un gradino, ora è penultima, ma non c’è da gioire troppo, perché il campionato non è finito e la vittoria è stata ottenuta contro una squadra con tanti problemi, forse la peggiore di quelle viste in tempi recenti. Coach Caja  aveva “conosciuto” i suoi ragazzi solo mercoledì scorso e non avrebbe potuto fare miracoli con un gruppo  fermo sul fondo della classifica. Si temeva il ritorno degli ex Fortitudo (Sims e Candi) e degli ex Virtus ( B.Rossi e  Koponen), ma hanno fatto ben poco, quasi niente, li abbiamo visti ben lontani dal loro standard normale (Koponen ha indovinato solo il tiro da 3 che avrebbe portato all’over time, ma è stato annullato per tempo scaduto).

Se l’infortunio di Whiters richiedesse tempi lunghi per il recupero non è escluso che la Società torni sul mercato. Per Saunders invece potrebbe essere necessaria una sola settimana di sosta.

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