A Reggio Emilia il Bologna conquista un punto d’oro contro il Sassuolo, una delle più belle realtà del calcio italiano allenata da un allenatore, Roberto De Zerbi, determinato a portare avanti il suo credo calcistico. Per certi versi simile a quello di Sinisa Mihajlovic, se non altro per lo stesso modulo utilizzato da qualche anno a questa parte.
Bologna e Sassuolo sono però divise in classifica da 10 punti, pochi o molti è difficile dirlo, e la partita giocata ieri allo Stadio Mapei, finché in campo si giocava 11 contro 11, era ad appannaggio dei rossoblù.
Il “tuttofare” Soriano brilla al 17′ minuto siglando la sua settima rete in campionato (ad un passo dal record di Dzemailli, centrocampista goleador con 8 reti nella stagione 2016-17). Questa volta il merito va iscritto ad un combattente Barrow, che va in pressing alto, ruba palla al diretto avversario Marlon, serve al centro l’accorrente centrocampista italo tedesco e la rete di Consigli si gonfia. Il vantaggio è frutto di 20 minuti giocati a ritmi elevati, infatti i rossoblù aggrediscono alto l’avversario, che va in apnea in più occasioni. Un Bologna così efficace non lo si vedeva da tempo.
Però, come era già successo ad Udine, capita sulla propria strada una giocata maldestra, o meglio, un intervento al limite del regolamento, se così vogliamo accompagnare la giocata di Hickey. Lo scozzese interviene su un pallone con decisione, colpisce la palla ma anche il piede dell’avversario Mudur. L’arbitro non vede e neanche il guardalinee si avvede della “gamba tesa” (poi ritenuta da intervento gravemente scorretto), che tesa non è, ma il VAR richiama alla visione delle immagini e il direttore di gara La Penna espelle il ragazzo. Così i rossoblù mandano alle ortiche quanto di buono avevano fatto fino a quel momento.
In inferiorità numerica tutto diventa difficile e ricordiamo bene anche l’occasione persa contro l’Udinese. Allora lo svedese Svanberg (peraltro autore del raddoppio) venne espulso per doppia ammonizione, ma in quell’occasione i rossoblù recriminano legittimamente per la mancata espulsione di Samir per un fallaccio da tergo su Orsolini. Con il senno di poi non si vincono le partite, certamente, ma in parità numerica probabilmente l’Udinese non sarebbe pervenuta al pareggio a tempo scaduto con Arslan (al 92′, 2-2).
Quindi, in tutta questa storia la malasorte si ritaglia un suo peso, ma ormai la frittata è fatta e si può solo prendere consapevolezza che il Bologna c’è ( tre risultati utili consecutivi, 5 punti) e il suo allenatore serbo, questa volta, ha buone ragioni per criticare l’operato arbitrale. Peraltro sostenuto, nella tesi, dal collega De Zerbi che afferma a fine gara che l’espulsione non c’era ed ha condizionato l’incontro.
La partita ha poi visto il Sassuolo giocare al tiro al bersaglio: la mole di conclusioni complessive dei nero verdi arriva a 32. Tanta roba, ma francamente poca qualità. Mentre il Bologna conclude appena 4 volte e raccontata coi numeri pare non esserci stata storia. Non è così poiché i rossoblù in inferiorità numerica tengono testa a questo Sassuolo, che schiera diversi nazionali papabili e tutto sommato il portiere polacco Skorupski si supera in poche occasioni. Se è lecito vedere il bicchiere mezzo pieno, bisogna tuttavia guardare con grande attenzione e rispetto ai prossimi impegni. Il Bologna è atteso nel match interno con la Lazio, poi andrà a Cagliari e a Napoli, e non c’è partita che si possa costruire con i giusti attributi. Solo così la squadra di Mihajlovic può tenere a distanza la zona retrocessione.
Foto calciotoday