Il nostro Appennino su QUI TOURING

0
716

Nel numero di novembre di QUI TOURING, mensile di Touring Club Italiano con una tiratura di oltre 135.000 copie, c’è un bell’articolo “Appennino on the Road” scritto da Lella Poa. La  segnalazione mi è arrivata da Andrea Milani che ringrazio sentitamente. Il testo si occupa del nostro Appennino a cavallo tra Emilia e Toscana con  note che  riguardano  la storia dei piccoli centri. La diffusione di queste informazioni non può che far piacere a tutti gli appassionati di viaggi e di cultura e sicuramente sono anche molto utili per la promozione dei luoghi citati. 

M. B.

 

Ho letto con piacere quanto scritto in merito alla valorizzazione della nuova-antica via di percorrenza tra Emilia e Toscana chiamata Via Francesca. Tra l’altro gli edifici religiosi dedicati a S. Michele Arcangelo certificano, oltre ogni dubbio, l’appartenenza al mondo longobardo cui detto Santo era fulcro di religiosità e di spirito bellico tipico di detto popolo germanico. Giova ricordare che gran parte della Toscana, nell’alto Medioevo, era nel dominio longobardo con fulcro in Pistoia e Lucca. Passando appena al di qua del confine, entrando in Emilia, ecco che compaiono edifici religiosi dedicati a Santi di pretta ascendenza bizantina : S. Mamante, S. Apollinare, S. Nicola o Niccolò ed altri ancora. Possiamo quindi immaginare lo scontro, non solo militare, ma anche culturale, linguistico e religioso fra i due domini, quello germanico a Nord-Ovest dello Scoltenna, oggi fiume Panaro, e quello ad Est dell’Impero Bizantino. A Sud-Ovest, come detto, i longobardi occupavano già parte della Toscana.

La Via Francesca fa da penetrale, partendo da siti di prevalente cultura romana-bizantina, entro un mondo ove il substrato etrusco, sempre presente, ha una sovrapposizione romana e, poi, germanica. Questo è il turismo del 3° Millennio che coniuga cultura, storia, linguaggio, natura e tempi e modi di percorrenza in sintonia con gli antichi frequentatori : Rasna o Rasenna ( gli etruschi), i romani, i germani, i pellegrini, i mercanti, i religiosi, i militari ed anche persone di cultura e di poesia. Quali sono i modi ed i tempi di questa antica percorrenza ? Il cavallo di S. Francesco : le gambe ! Niente inquinamento sonoro, gas, combustibili fossili, deturpazione dell’ambiente, solo l’impronta delle scarpe se il terreno è bagnato. Bisogna mettere sul piatto della bilancia che con questo nuovo-antico turismo si apporta un beneficio economico a molte frazioni e paesi dimenticati dal frenetico turismo motorizzato che per decenni è stato il modello di un approccio meccanizzato alla visita di tanti posti. Quindi locande, B&B, scoperta di cibi dimenticati o mai conosciuti, di emergenze architettoniche fuori dalle vie di grande traffico di oggi, ma insite nelle Strata  di un tempo. Anche ascoltare le parlate locali, un orecchio attento, percepisce cadenze e uso di vocaboli che tradiscono secoli e secoli di storia.

Ettore Scagliarini

Foto da QUI TOURING – mese di novembre

SHARE

Lascia un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here