LIZZANO: Emigrazione e rimedi

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Il Sindaco di Lizzano in Belvedere, Sergio Polmonari, parlando della nuova seggiovia per il lago Scaffaiolo, ha detto che questa futura opera potrebbe contribuire al contenimento se non all’inversione di tendenza della emigrazione che da molti decenni colpisce proprio detto Comune. Questo impianto a fune si inserisce nel comprensorio sciistico del Corno alle Scale, quindi, al terminale dell’asse Lizzano-Cavone. Detto comprensorio è quello, dell’intero Comune, ad avere avuto i più massicci investimenti, anche di danaro pubblico, di qualsiasi altro paese o località del Belvedere. Se noi andiamo a vedere i trend di emigrazione che hanno colpito il Comune di Lizzano in Belvedere, scopriamo che i paesi e le località più spopolate risultano proprio quelle fuori dall’asse privilegiato di cui sopra. Sono anche quelle località che non hanno goduto di incentivi al proprio sviluppo, non hanno avuto investimenti neppur lontanamente paragonabili a quelli del comparto sciatorio. Pur avendo un patrimonio storico, ambientale, paesaggistico e monumentale di prim’ordine, hanno il gigantesco handicap di NON avere piste da sci. Qui mi rivolgo direttamente al Sindaco, Sergio Polmonari, prendendo spunto proprio da ciò che ha affermato sulla emigrazione e lo spopolamento nel Comune. Se l’intenzione è quella, lodevole, asserita, risulta necessario valorizzare i patrimoni di cui dispongono le varie località neglette da oltre 50 anni. Dette valorizzazioni non hanno costi neppur lontanamente paragonabili a quanto speso, anche in tempi vicini, nel comparto sciatorio, inoltre si può così creare un circolo virtuoso di offerta turistica che non sia centrata solo sugli impianti di risalita, ma che comprenda : Vie transappenniniche, visite ai luoghi di culto ed emergenze storiche, frequentazioni di aree di interesse geologico, botanico e faunistico ed altro ancora. Una offerta a più ampio raggio e non focalizzata sull’asse Lizzano-Cavone. La procedura per rialzare le sorti di vari paesi del Belvedere è abbastanza semplice. Vi sono associazioni culturali e persone che conoscono bene quanto ogni località possa offrire. Si organizzano incontri con questi, si pianificano i vari interventi ed attività di recupero e promozionali al fine di valorizzare il nostro patrimonio. Starà all’Amministrazione valutare come e dove reperire fondi, ripeto, modesti, per operare. E’ singolare che per un fantomatico collegamento Corno-Doganaccia-Abetone siano saltati fuori 32 milioni ed ora, per una nuova seggiovia altri 7 e non si riescano a reperire cifre assai più modeste per fermare veramente l’esodo dalle nostre montagne. Come già feci con la precedente Amministrazione, così anche adesso offro la mia gratuita collaborazione al fine di evidenziare quelle emergenze a carattere culturale, storico ed ambientale di cui sono a conoscenza o che ho studiato.

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