La Conferenza metropolitana, in qualità di Tavolo metropolitano di concertazione delle politiche abitative, ha approvato l’elenco degli interventi da candidare al finanziamento regionale finalizzato a rendere disponibili alloggi di proprietà pubblica, vuoti e non assegnati, mediante interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.
La Regione infatti per contenere il disagio abitativo, ha ritenuto ampliare l’offerta di alloggi in locazione a canone sociale promuovendo un programma pluriennale di recupero e qualificazione dell’edilizia residenziale pubblica per l’assegnazione di alloggi ERP a nuovi nuclei nelle graduatorie, attraverso il recupero e l’adattamento funzionale di alloggi di proprietà dei comuni, vuoti e non assegnati, supportando così gli enti proprietari degli stessi che non disporrebbero delle risorse necessarie per realizzare gli interventi necessari. Tale recupero costituisce un obiettivo pluriennale di grande rilevanza sociale, poiché in una logica di riuso e di consumo zero di territorio consente di accrescere in maniera significativa, in tempi brevi e con onere finanziario relativamente contenuto, l’offerta di alloggi di edilizia residenziale pubblica con cui contribuire a fronteggiare una crescente area di disagio e di emergenza abitativa delle fasce più deboli della popolazione, contribuendo in questo modo anche a sostenere la filiera dell’edilizia.
Ammontano a circa 3 milioni e 150 mila euro gli interventi da candidare approvati dalla Conferenza metropolitana su 10 milioni complessivi stabiliti dalla Regione per la prima annualità (anno 2020) del programma pluriennale, mentre per gli anni 2021 e 2022 ulteriori risorse saranno definite con successive deliberazioni attuative della Giunta regionale.
“L’approvazione del riparto – ha sottolineato il consigliere metropolitano Luca Lelli – da parte del Tavolo metropolitano di concertazione delle politiche abitative ha permesso di tenere conto delle effettive necessità del territorio valutate con Acer in accordo con i comuni. Inoltre Bologna ha scelto di candidare solo degli alloggi di sua proprietà ma fuori dal territorio comunale liberando così delle risorse che sono state messe a disposizione di altri comuni.”