La Croce Rossa Italiana (C.R.I.) nacque il 15 giugno 1864 a Milano, quando fu dichiarato costituito il “Comitato milanese dell’Associazione italiana per il soccorso dei feriti e i malati di guerra”.

La missione di tale Comitato, presieduto da Cesare Castiglioni, cominciò con l’iniziativa che portò i rappresentanti di 16 Stati europei a sottoscrivere la Convenzione di Ginevra in data 22 agosto 1864.

Fu in quell’occasione che lo svizzero Henry Dunant convinse gli Stati partecipanti a proclamare la neutralità dei malati e dei feriti in guerra, sostenendo la fondazione di Società di Soccorso che sui campi di battaglia potessero agire sotto l’insegna di una croce rossa in campo bianco.

Ma l’idea di Dunant non sorse dal nulla, in quanto era il frutto di un’esperienza personale.

Infatti, avendo preso parte alla battaglia di Solferino, avvenuta nel 1859, il medico svizzero era rimasto profondamente impressionato dalle donne che, senza tenere in alcun conto divise o bandiere, si adoperavano a fasciare e a medicare i soldati feriti.

Da qui, l’ispirazione di estendere questo concetto ad un’intera organizzazione.

Per la prima volta, così, si riconobbe il diritto al soccorso dei feriti di guerra, civili o militari. Nel contempo si decise di distinguere i volontari con uno stemma: appunto quella croce rossa in campo bianco, che diventò il simbolo ufficiale della Croce Rossa Internazionale.

Chiamati al primo banco di prova nella battaglia di Custoza (Terza guerra d’indipendenza), i volontari italiani garantirono il loro operato in tutti i teatri di guerra in cui era impegnata l’Italia, fino alla Seconda guerra mondiale.

Parallelamente, si prodigarono nella lotta contro la tubercolosi e la malaria, intervenendo, inoltre, dopo ogni catastrofe, dal terremoto di Casamicciola in poi (28 luglio 1883).

Commissariata dal 1980 al 1998 e messa in liquidazione, dal gennaio 2014 assunse la denominazione di “Ente strumentale alla Croce Rossa italiana”.

Dalla sua nascita la Croce Rossa (che dal 1872 risiede a Roma), ha fatto parecchia strada, diventando presente in prima linea ovunque ci sia bisogno, grazie a una fitta rete di personale specializzato volontario.

Questi sono i principî sanciti dalla Conferenza Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna rossa (braccio dell’organizzazione che opera nei Paesi arabi):

– Umanità: reciproca comprensione e cooperazione fra i popoli;

– Neutralità: per conservare la fiducia di tutti, il movimento si astiene dal prendere parte sia alle ostilità in tempo di guerra, che alle controversie di qualsiasi genere in tempo di pace;

– Imparzialità: il movimento non fa alcuna distinzione di razza, nazionalità, religione, ceto sociale o appartenenza politica;

– Indipendenza: nonostante debba rispettare le leggi in vigore nei Paesi dove è operativo, il movimento deve conservare l’autonomia dei propri principî;

– Volontariato: la Croce Rossa è un movimento di soccorso volontario e disinteressato;

– Unità: in un Paese deve esserci un’unica Società (così si chiamano i diversi movimenti) di Croce Rossa o di Mezzaluna Rossa;

– Universalità: il movimento internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa è universale. In esso tutte le Società hanno uguali diritti e il dovere di aiutarsi reciprocamente

Sul piano nazionale la Croce Rossa Italiana, attualmente, ha tra i suoi principali compiti: la promozione dell’educazione sanitaria; l’assistenza socio-sanitaria durante calamità ed emergenze; l’organizzazione del servizio di primo soccorso, del trasporto degli infermi e servizi socio-assistenziali; la sensibilizzazione sulla donazione del sangue.

Status giuridico:

La Croce Rossa Italiana, è persona giuridica di diritto privato ai sensi e per gli effetti del decreto legislativo 28 settembre 2012 e ss.mm. ii e del Libro Primo, titolo II, capo II, del codice civile. L’Associazione è di interesse pubblico ed è ausiliaria dei pubblici poteri nel settore umanitario, nonché posta sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica.
La Croce Rossa Italiana è ufficialmente riconosciuta dalla Repubblica Italiana con il decreto legislativo 28 settembre 2012, n. 178 quale Società volontaria di soccorso ed assistenza, ausiliaria dei poteri pubblici in campo umanitario, in conformità alle Convenzioni di Ginevra ed ai successivi Protocolli aggiuntivi, e quale unica Società Nazionale della Croce Rossa autorizzata ad esplicare le sue attività sul territorio italiano.

Obiettivi generali:

L’obiettivo principale della Croce Rossa Italiana è quello di prevenire ed alleviare la sofferenza in maniera imparziale, senza distinzione di nazionalità, razza, sesso, credo religioso, lingua, classe sociale o opinione politica, contribuendo al mantenimento e alla promozione della dignità umana e di una cultura della non violenza e della pace.

I soci della Croce Rossa Italiana, attraverso un sistema di rappresentanza, ne determinano la politica, la strategia, gli obiettivi e gli organi di governo. Tramite i suoi membri, la Croce Rossa Italiana individua i bisogni e fornisce assistenza in maniera imparziale. I soci della Croce Rossa Italiana si distinguono in volontari, sostenitori, benemeriti e onorari.

Tra gli emblemi previsti dalle Convenzioni di Ginevra e dai successivi Protocolli aggiuntivi, la Croce Rossa Italiana adotta come proprio la croce rossa su fondo bianco. Tale emblema, posto all’interno di due cerchi concentrici di colore rosso, tra i quali è riportata la scritta “Convenzione di Ginevra 22 agosto 1864”, e sempre abbinato alla scritta per esteso “Croce Rossa Italiana”, ne costituisce il logotipo identificativo.

 

Danilo Billi

 

ph dalla “Collezione Luca e Lamberto Bertozzi”

 

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