Un’importante chance per l’Appennino

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Lizzano in Belvedere

 

Visto che vi sono buone probabilità di un ritorno estivo nelle seconde case in Appennino, grazie al coronavirus, penso sia opportuno vedere di cogliere la palla al balzo pianificando tutto ciò che sia possibile per far sì che, passata l’emergenza, molte persone decidano di frequentare più assiduamente l’Alto Appennino.

Alcune opportunità deriverebbero dalla sistemazione di vari percorsi pedibus calcantibus, ovvero, tragitti storici e paesaggistici di una certa rilevanza, non dimenticandoci di una profonda ripulitura dei Belvederi, ovvero delle zone di visione panoramica. Ci sarà da battagliare con la Burocrazia, ma se non si decide di mettere all’angolo un apparato il cui fine è mandare a catafascio tutto, si farà poca strada.

Fra le zone da salvaguardare dalla proliferazione arbustiva ed arborea sono i resti del Castello del Belvedere. Ripulire dagli infestanti che stanno distruggento i resti murari e tagliare un po’ di alberi attorno al fine di fare vedere cosa significasse nel Medioevo il Belvedere. Pianificare visite ai luoghi di culto, patrimonio unico ! Costo ? Quasi 0 . Facilitazioni a 360° per chi decide di dare una sistemata alla sua proprietà. Opere razionali, ovviamente. Chi ha casa in Trentino-Alto Adige, per non parlare al di là delle Alpi, sa benissimo come la pubblica amministrazione agisca al fine di assicurarsi la presenza dei odiosi (qui da noi) proprietari delle seconde case. Anche qui è necessaria una robusta sfoltita a demenziali normative e costanti rimpalli tra un ente ed un altro con perdite di tempo e costi assurdi. Garantire, oltre all’aria buona, anche l’acqua buona cercando di evitare, in tutte le maniere, di finire sui mass media con problemi idrici e di inquinamento. Copertura internet in ogni luogo.

Come ha evidenziato la quarantena, molti lavori si possono benissimo fare stando a casa con il computer. Ne ebbi una esperienza personale nell’anno 2000. Operato al tendine di Achille non potevo recarmi a 45 Km a fare il mio lavoro : responsabile di un ufficio di progettazione in una multinazionale. Con il computer riuscii a supplire, anche se non completamente, alla mia forzata assenza. Oggi, grazie a servizi come Skype, è possibile dialogare con le maestranze in azienda e quant’altro. Quindi battersi affinché tutti i siti dell’Alto Appennino abbiano collegamenti da 3° millennio. Evitare, se possibile, la intromissione di enti preposti allo strangolamento del cittadino. Se un proprietario di una seconda casa, avendo i nipoti in casa decide di mettere nel giardino una di quelle vasche in plastica di m 2 x 3 acquistabili in qualsiasi supermercato dell’hobbistica per far divertire i piccoli in una mini piscina, non si ritrovi con un aumento sconsiderato di tasse da parte dell’Agenzia delle Entrate per villa con piscina ecc ecc. I droni vedono se uno mette la vasca da bagno nell’orto ma non vedono se un influente personaggio immanicato nel mondo politico ha 3 piscine olimpioniche nel proprio parco.

Alla fine cosa posso dire ? Se si vuole cogliere la palla al balzo è necessario slegarsi da tutta quella rete di assurdità che hanno trasformato l’Alto Appennino Bolognese in un luogo poco appetibile e, quando possibile, da evitarsi e di dar vita a quelle iniziative che possano rilanciare, pardon, LANCIARE le nostre zone nell’ambito sportivo, del relax e della cultura.

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