“Gravide Volanti, ma non sempre…
Riguardo l’evento occorso questa notte dal territorio dell’Alto Reno Terme ove l’ennesima gravida, seconda dello stesso turno notturno, necessitava del trasporto sanitario presso l’Ospedale Maggiore, SNAMI stigmatizza come più volte rappresentato all’azienda sanitaria, l’utilizzo dell’Elisoccorso come sostitutivo dell’Automedica territoriale.
Come ricorda la normativa di riferimento, DM 70/2015: “Tra i mezzi di soccorso l’eliambulanza, che rappresenta un mezzo integrativo e non alternativo delle altre forme di soccorso, deve essere usata in quelle situazioni tempo-dipendenti o legate a particolari condizioni assistenziali o a realtà territoriali disagiate (isole, zone montane).”
Come accaduto in questa occasione ed in tante altre, la mancata attivazione dell’automedica può comportare poi una tardiva attivazione e ritardo nell’arrivo e gestione del paziente qualora vi sia qualunque tipo di imprevisto tecnico, meteo o di altra natura.
A giudizio del Sindacato, maggiormente rappresentativo dei medici del 118, non è opportuno che i pazienti possano essere esposti a potenziali ritardi nell’assistenza medica, e che come avvenuto in tale scenario, per molto tempo la gestione sia garantita e delegata ad equipaggi di volontari o con altre equipe non medicalizzate.
Riguardo alle recenti apparizioni stampa ed ai sensazionali comunicati ove venivano ricordati il breve tempo di volo tra aree provinciali e ospedali centrali, desideriamo riportare ad una visione focalizzata, sistematica ed obiettiva tutti gli interlocutori ricordando come non sia solo importante il tempo di trasporto dell’elicottero (spesso molto breve, inferiore ai 15 min) ma soprattutto il tempo che intercorre dalla chiamata al primo contatto medico in fisica presenza da parte dell’Equipe avanzata come Medico ed Infermiere, che spesso è invece a favore dell’Automedica.
L’elicottero notturno infatti, pur essendo presidio essenziale per la facilità di centralizzazione dei pazienti, è dispositivo che atterra solo in aree definite e non dentro la casa del cittadino. Una volta atterrato quindi, serve ulteriore tempo per giungere al luogo fisico ove il paziente si trova, salvo che il paziente non sia già stato stabilizzato e trasportato alla piazzola, come avviene quando interviene l’automedica con l’ambulanza.
Sarebbe bene che i cittadini fossero quindi informati, più che dei tempi di volo, dei tempi intercorrenti tra chiamata e fisica presenza sul paziente dell’equipe avanzata dell’elicottero. Risulta nella comune esperienza che sia più frequente che sia l’equipe territoriale presente su gomma quella in grado di garantire la presenza in minor tempo nella gran parte degli scenari.”
Marco Zaccaria
Addetto Stampa SNAMI Bologna