Approvato in Consiglio metropolitano l’ordine del giorno, proposto dal consigliere delegato alle Politiche per l’Appennino Massimo Gnudi, che appoggia la richiesta di Uncem (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) rivolta a Governo e Parlamento affinché siano individuati “in primo luogo nella Legge di bilancio 2020, sgravi fiscali e minor carico burocratico per chi possiede un negozio in un Comune montano, per chi avvia un’attività, per chi vuole potenziare una piccola impresa, per chi apre una partita Iva, per i passaggi generazionali e la cessione di attività”. Tra le altre richieste anche quella relativa all’individuazione di “opportune Zone a fiscalità di vantaggio ovvero le ZES-Zone economiche speciali montane nella legislazione nazionale da avviare in aree ove i Comuni registrano un alto grado di marginalità socio-economica, anche sulla base delle classificazioni redatte a livello nazionale dalla Strategia per le Aree interne”.
Il testo ha ottenuto l’unanimità dei voti ed ha accolto una modifica, richiesta dalla consigliera Marta Evangelisti di Uniti per l’Alternativa, volta a chiarire la valenza nazionale dell’odg redatto da Uncem.
Massimo Gnudi nell’illustrare il testo in Consiglio ha evidenziato “l’importanza di politiche da parte di tutti i livelli di governo, a sostegno delle piccole e medie imprese che operano in territori svantaggiati” sottolineando tra l’altro “il grande valore del bando appena approvato dalla Regione che dimezza l’imposta per le attività esistenti e l’azzera per tre anni alle nuove attività e alle start up in 100 comuni montani che interesserà ben 23 comuni della città metropolitana di Bologna”.