UNIONCAMERE: Congiuntura nelle costruzioni

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Un passo indietro dopo due anni in positivo

Nel periodo aprile-giugno 2019, il volume d’affari fa un passo indietro (-0,7 per cento) dopo 8 trimestri di incremento. Netto segno rosso per le piccole imprese, mentre restano in crescita le medie e grandi imprese. Si mantiene pressoché costante la contrazione della base imprenditoriale (-751 imprese, -1,1 per cento).

Frenata per il settore costruzioni secondo quanto risulta dall’indagine sulla congiuntura di Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna.

Da aprile e giugno 2019 si riscontra infatti un’inversione di tendenza che ha condotto a una flessione dello 0,7 per cento del volume d’affari a prezzi correnti delle costruzioni rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, interrompendo una serie positiva di otto trimestri. L’andamento risente della dimensione delle imprese. Diviene più netta la tendenza negativa per le piccole imprese, da 1 a 9 dipendenti (-1,8 per cento), mentre per le medie imprese da 10 a 49 dipendenti l’andamento positivo rallenta decisamente (+0,4 per cento) e per le grandi imprese, quelle da 50 a 500 dipendenti, sostanzialmente si arresta (+0,1 per cento).

Il registro delle imprese. A fine giugno, le imprese attive nelle costruzioni sono risultate 65.046: rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, si sono ridotte dell’1,1 per cento (751 in meno).

La diminuzione è risultata più ampia nei lavori di costruzione specializzati (-460 unità, -0,9 per cento), ove si concentrano le imprese minori, e più rapida per le imprese operanti nella costruzione di edifici (-278 unità, -1,6 per cento).

La diminuzione è determinata soprattutto dalle ditte individuali (-1.042 unità, -2,2 per cento), quindi dalle società di persone (-3,5 per cento, pari a 245 unità). Queste risentono negativamente dell’attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata, che determina l’aumento delle società di capitali (+4,4 per cento, 571 unità), con un ritmo che resta a un livello mai toccato dal 2010.

Anche i consorzi e le cooperative sono risultate in rapida flessione (-2,9 per cento).

 

 

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