Ecobonus: migliaia di imprese bolognesi in allarme – CNA ricorre alla Commissione europea e all’Antitrust

Lo sconto in fattura per l’Ecobonus, inserito nel Decreto crescita, altera la concorrenza e danneggia artigiani e piccole imprese Nell’area metropolitana di Bologna interessate al provvedimento circa 5.000 aziende tra installatori di impianti e imprese del settore serramenti

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Claudio Pazzaglia

 

Quello che era un bonus fiscale recuperabile dal cliente nelle dichiarazioni dei redditi anno dopo anno, con l’articolo 10 del Decreto Crescita diventa uno sconto che il cliente può chiedere subito ed integralmente all’impresa. E’ una misura che ha messo in grande allarme le imprese in particolare del settore impianti (caldaie, climatizzazione, pannelli solari ecc.) e del settore serramenti (infissi, schermature solari, tende da sole ecc.), circa 5.000 nell’area metropolitana bolognese.

Lo sconto in fattura, previsto per Ecobonus e Sismabonus, danneggia infatti le piccole imprese ed ha motivato oltre 60 aziende associate a Cna a livello nazionale ad avviare un procedimento amministrativo davanti alla Commissione europea ed all’Autorità garante della concorrenza e del mercato, affinché venga accertata l’illegittimità dell’art. 10 della L. 58/2019 (Decreto Crescita) per violazione del diritto comunitario e/o nazionale della concorrenza.

“Il provvedimento varato dal Parlamento – afferma Claudio Pazzaglia, Direttore Cna Bolognaha convinto Cna a mobilitarsi a tutela delle piccole imprese e ad attivarsi per ottenere la cancellazione dell’art.10 che riteniamo un tentativo di favorire la concentrazione del mercato della riqualificazione energetica nelle mani di pochi grandi operatori, alterando pertanto la libera concorrenza, configurandosi anche come aiuto di Stato”.

In sostanza, l’art. 10 del Decreto Crescita sancisce che i contribuenti che beneficiano della detrazione fiscale prevista per gli interventi di efficienza energetica, possano decidere di convertirla in uno sconto di pari importo, che l’impresa dovrà applicare in fattura.

Una previsione quantomeno strana – prosegue Claudio Pazzaglia – che, ancor prima di ricevere l’opposizione del nostro ricorso, era già passata sotto la lente dell’Antitrust. Mi preme sottolineare la rilevanza di questo mercato: dall’ultimo rapporto Enea relativo al 2018, risulta che ai 334 mila interventi che hanno beneficiato dell’Ecobonus, corrispondono a 3,13 miliardi di investimenti”.

Un’importante precisazione: in attesa che l’Agenzia delle Entrate emani le regole per l’attuazione dell’art. 10, restano in vigore le norme attuali che non prevedono lo sconto diretto in fattura.

 

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