CRB: sempre nuvole nere all’orizzonte

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Un lettore, molto preoccupato per il futuro dell’area, ci ha inviato il comunicato dell’Agenzia DIRE pregandoci di pubblicarlo. Lo accontentiamo e aspettiamo eventuali commenti:

SE NIENTE CAMBIA A SETTEMBRE SI CHIUDE, MA CSB: VOGLIAMO RESTARE (Agenzia DIRE) Bologna, 1 lug. –

C’e’ chi pretende l’intervento del Comune, perche’ si compri tutto. Chi sostiene che gli unici che possono fare davvero qualcosa, arrivati a questo punto, sono il Bologna Calcio e Joey Saputo. Chi invoca le fondazioni bancarie (Carisbo) e chi, con scarso successo, evoca anche la possibilita’ che gli ex soci e i cittadini si frughino in tasca e si accollino i costi di un salvataggio che, al momento, sembra piuttosto difficile. La verita’ e’ che la lettera di Bologna Sport City (la societa’ partecipata da Seci e Bologna Fc) che annuncia la chiusura a fine agosto dell’ex Cierrebi ha spiazzato tutti. A cominciare dalle associazioni sportive che, dando vita due anni fa alla Csb, hanno preso in gestione con un accordo di comodato il centro sportivo di via Marzabotto e ora non sanno che pesci prendere e a chi appellarsi. “Vogliamo che tutti sappiano che siamo disponibili ad andare avanti”, e’ il messaggio di uno dei dirigenti di Csb, Michele Bazzi, che oggi ha convocato la stampa, soci e frequentatori dell’ex circolo per metterli al corrente della situazione. “La verita’ e’ che le societa’ sportive che da due anni lavorando al Csb saranno duramente danneggiate dalla chiusura del centro sportivo. Non sappiamo come faremo a garantire il proseguimento dell’attivita’ sportiva per decine e decine di ragazzi. Alla Virtus viene tolta la possibilita’ di fare i corsi di minibasket a 200 bambini”, scandisce Bazzi, che snocciola i numeri delle tante attivita’ svolte dentro l’ex Cierrebi, dal tennis (90 ragazzi) all’atletica (40), dalla ginnastica ritmica (40 bambine) al pattinaggio (150 giovani atleti). E poi la danza, il calcio, la pallamano, le attivita’ per gli adulti, per un totale di 3.000 famiglie che gravitano attorno agli spazi di via Marzabotto.  “Se le cose non cambiano tutte queste cose non ci saranno”, allarga le braccia il dirigente di Csb, che in questi giorni ha avuto contatti con l’assessore allo Sport, Matteo Lepore, e con Bologna sport city. Quello che ha capito, spiega, e’ che emersi i vincoli cimiteriali che mettono in discussione il progetto del supermercato che dovrebbe sorgere su una parte dell’area, la proprieta’ (piu’ che altro Seci, che peraltro, deve far fronte ai problemi di molte societa’ del gruppo Maccaferri, finite con i libri in tribunale) non intende sostenere ancora i costi (ingenti) per tenere aperto il centro sportivo, che richiede interventi continui di manutenzione straordinaria. “Fino a che c’era in ballo il progetto del supermercato sono stati i padroni di casa ideali, poi…”, ammette Bazzi. Che all’incontro di oggi nella sede dell’ex Cierrebi aveva invitato anche le istituzioni. Del Comune, pero’, non c’e’ nessuno. Solo l’ex consigliere comunale guazzalochiano, Niccolo’ Rocco di Torrepadula ad un certo punto prende la parola e dice di parlare a nome di Lepore: “Ci ho parlato al telefono, mi ha garantito che il Comune sta lavorando per far riaprire il centro sportivo”. Palazzo D’Accursio, pero’, finisce sul banco degli imputati per la gestione dell’intera vicenda per il ‘peccato orginale’ di aver inserito il Cierrebi nell’accordo, poi saltato, sullo Stadio che prevedeva come contropartite per Bologna city sport la realizzazione del supermercato nell’area del club e, soprattutto, la costruzione della cittadella della moda ai Prati di Caprara, quest’ultima definitivamente tramontata per volonta’ dell’amministrazione.  “Il Comune non puo’ non vedere cosa abbiamo fatto qui. Fin qui li abbiamo sentiti solo per faccende burocratiche, per ora di concreto per riparare a questa situazione non abbiamo visto niente”, dice Bazzi, che stima in alcune centinaia di migliaia di euro le spese sostenute da Csb per la manutenzione ordinaria. “Dobbiamo uscire da qui con una proposta forte, con un appello al sindaco, alle fondazioni bancarie, per salvare il Cierrebi”, sbotta Andrea Albicini del comitato che da due anni si batte per salvare il club e impedire la costruzione del supermercato. Intanto, la vicenda e’ approdata anche in Consiglio comunale, con le domande di attualita’ di alcuni consiglieri di opposizione. La capogruppo della Lega, Francesca Scarano, parla di “fallimento di una pessima operazione a firma Lepore”. Il rischio e’ “passare alla storia per la peggiore operazione gestita da questa Giunta che ha volutamente difeso un progetto oggettivamente insensato. Pensate che questo clamoroso autogol possa essere condonato? Queste scelte hanno delle responsabilita’ precise chi ha provocato tutto cio’ ha il dovere di gestire questa fase delicata e garantire l’utilizzo di quegli spazi, piscina inclusa”, bacchetta Scarano. “Ci auguriamo che si trovi una soluzione. E’ davvero un peccato che la realizzazione di un inutile supermercato in quell’area debba determinare la cessazione di un utile servizio sportivo. Spero che l’amministrazione e la proprieta’ trovino una soluzione per scongiurare il peggio”, incalza Marco Piazza dei 5 stelle. “Il supermercato non si puo’ costruire, e’ necessario salvare la vocazione sportiva di quell’area”, suggerisce Fracesco Sassone di Forza Italia. Contro l’installazione di un nuova antenna telefonica nell’area dell’ex Cierrebi si esprime l’ex M5S,

Addolorata Palumbo. (Vor/ Dire) 

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