I tempi per il ripristino della strada provinciale non si preannunciano brevi: nel frattempo gli enti si attivano per cercare di ridurre i disagi e soprattutto per essere preparati nel caso di ulteriori frane
Con una lettera del 6 maggio scorso i sindaci dei comuni più direttamente colpiti dalla chiusura della strada provinciale 325 (Monzuno, Marzabotto, Grizzana Morandi, San Benedetto Val di Sambro, Camugnano e Castiglione dei Pepoli) hanno chiesto ad Autostrade per Italia l’esenzione provvisoria del pedaggio, i tra i caselli di Sasso Marconi e Rioveggio in entrambe le direzioni. L’esenzione sarebbe limitata ai residenti dei comuni interessati e servirebbe a deviare un po’ del traffico che in questo momento si riversa sulla strada comunale che collega Vado (Monzuno) con Gardelletta (Marzabotto). La strada in questione infatti non è assolutamente in grado di sostenere nel lungo periodo il passaggio di autoveicoli e ancor meno di mezzi pesanti.
Sempre il 6 maggio i sindaci Marco Mastacchi e Romano Franchi hanno fatto il punto della situazione con i tecnici degli enti coinvolti (Comuni, Unione dell’Appennino bolognese, Città metropolitana di Bologna, Regione Emilia-Romagna) con l’obiettivo di coordinare le operazioni di monitoraggio e verifica del movimento franoso. La strada è stata chiusa lo scorso 6 aprile dopo un primo, forte smottamento. La notte del 23 aprile c’è stata una successiva frana di più ampie dimensioni (almeno 60-70 metri interessati). La strada è stretta tra il monte e il fiume Setta, e questo impedisce di pensare ad una deviazione della carreggiata stradale verso l’interno: saranno necessarie indagini approfondite per stabilire quali interventi realizzare e per capire se il pendio stia tuttora “spingendo”. La situazione attuale è monitorata in tempo reale tramite una telecamera e la presenza quotidiana dei volontari di protezione civile.
Sotto controllo invece l’alveo del fiume Setta: l’area infatti è stata immediatamente ripulita dalla Regione Emilia-Romagna per evitare che un eventuale restringimento potesse provocare esondazioni nel vicino centro abitato di Gardelletta. Ovviamente saranno da pianificare interventi più incisivi prima dell’arrivo del prossimo inverno. Un crollo dello sperone roccioso, già lesionato, che grava sul fiume in corrispondenza del dissesto potrebbe rivelarsi pericoloso.
I sindaci hanno chiesto un finanziamento all’Agenzia regionale di protezione civile per le operazioni di monitoraggio e disboscamento della parte alta del versante, chiedendo altresì di spostare un finanziamento. già previsto per un precedente progetto manutentivo da parte di Città Metropolitana, in modo da ottimizzare tempi di risposta e di intervento. Si pensa anche ad un coinvolgimento dell’Università, che dispone di strumentazioni che potrebbero agevolare il monitoraggio. I responsabili degli enti torneranno a incontrarsi con cadenza ravvicinata: i tempi di ripristino della viabilità si preannunciano molto lunghi e nel frattempo occorre riqualificare la strada Comunale Vado-Gardelletta che non è geometricamente e tecnicamente adeguata al traffico proveniente dalla 325.
Contemporaneamente il Servizio Protezione Civile dell’Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese ha aggiornato il piano di evacuazione per la frazione Gardelletta. Il piano contiene le procedure necessarie per effettuare una rapida ed ordinata evacuazione dei cittadini in caso di emergenza, predisponendo le eventuali strutture di accoglienza, le informazioni da condividere con la popolazione, il “chi fa cosa” relativo ai diversi attori: Agenzia di Protezione civile, Prefettura, Servizi tecnici regionali, Unione, Comuni, volontari, vigili del fuoco, forestali. Si ha la ragionevole convinzione di non doverlo utilizzare, ma intanto il piano di emergenza è pronto.