Analisi di un territorio

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Questo mio scritto vorrebbe andar oltre la diatriba “Collegamento sì – Collegamento no” Corno-Doganaccia, ma fare una disanima il più obiettiva possibile della realtà economico-sociale dell’Alta Valle del Reno.

L’analisi apparsa su Il Resto del Carlino che attribuiva la Maglia Nera del Comune messo peggio della Città Metropolitana a quello di Lizzano in Belvedere, aveva preso in considerazione anche l’aspetto demografico : calo della popolazione ed aumento della parte più anziana. Questa situazione è la conseguenza di una costante emorragia di giovani. Facciamo adesso un exscursus storico, detta Valle del Reno, con i suoi affluenti, è da tempi immemorabili sede di attività metalmeccaniche forse eredi della presenza degli etruschi, popolo noto, sin dall’antichità, per le proprie capacità di lavoratori dei metalli. Sin dopo la II G.M. è stato un proliferare di aziende, ne cito alcune : DEMM, Assaloni, con i relativi indotti, poi SAECO, Metalcastello e tante altre aventi diverse specializzazioni, ma tutte nell’ambito metalmeccanico.

Oggi assistiamo ad un processo di contrazione di dette attività. Molte aziende, specialmente piccole, con l’anzianità del proprietario, non hanno chi porti avanti la gestione, e quindi hanno chiuso, altre, più grandi, sono state assorbite da complessi stranieri e di altre zone. Cerchiamo di capire le ragioni di questa costante diminuzione aziendale e produttiva. A mio avviso il punto di partenza sta nella assenza di strumenti culturali atti a educare e. conseguentemente, trattenere giovani nelle nostre zone.

Cerco di spiegarmi meglio: sino a parecchi decenni fa l’apprendistato si faceva in azienda, le tecniche produttive erano quelle da almeno alcuni secoli, rimodernate nei macchinari, ovviamente, ma sostanzialmente non richiedevano un livello di istruzione particolarmente elevato o particolari iter di studio. Oggi, per varie ragioni tra cui l’ingresso dell’informatica con particolari macchinari, produzioni di beni estremamente sofisticati, l’uso di materiali innovativi, ha fatto sì che se i giovani non dispongono di un doveroso bagaglio culturale tecnico linguistico adeguato, l’apprendistato in azienda, da solo, non potrà garantire un inserimento nel mondo produttivo.

Questo bagaglio culturale tecnico e linguistico dove si apprende ? Nelle scuole appositamente deputate a ciò sia a livello di scuole secondarie che universitario. Meraviglia pertanto, che gli Amministratori dei Comuni della zona non abbiano preso contatti, richieto e, oserei dire, preteso che nella nostra valle vi fossero scuole deputate a queste specializzazioni ed anche un apposito dipartimento universitario. A questi studenti di ogni ordine e grado possiamo dare alloggi, sistemazioni, luoghi di ritrovo e quant’altro necessiti loro. Quali sarebbero i benefici per l’area ? Innanzitutto essere popolata da giovani per almeno 10 mesi l’anno, creare maestranze in grado di prendere il testimone di piccole e medie aziende rinnovandole e mantenendole inserite nel mondo produttivo, fornire maestranze altamente qualificate alle aziende che stanno operando qui, far nascere start up grazie all’inventiva ed alla cultura di tanti giovani.

Faccio una ipotesi paradossale: immaginiamo che gli attuali proprietari della DEMM trasferissero qui produzioni di alto livello di tecnologie avanzate in grado di dar lavoro ad un migliaio di tecnici. Detti tecnici dove li trovano qui ? Non solo tecnici, ma anche giovani ! Non è certo dal Comune di Lizzano con un’età anagrafica media più vicino al secolo che alla pubertà, ma neppure altri comuni dei dintorni che scontano una età media molto avanzata, scarsi giovani e, quel che è peggio, nessuna struttura scolastico-culturale in grado di istruire le classi più giovani.

Vorrei qui formulare una domanda ai Sindaci dell’intero comprensorio : Avete mai agito al fine di avere nel territorio detti istituti tecnico- culturali ? Non pensate sia il caso di attivarsi, in tempi brevissimi, per far sentire la vostra voce e PRETENDERE un’ adeguata struttura educativa in sintonia con la storia pluri millenaria che abbiamo ? Attendo risposte onde intavolare un dialogo costruttivo.

Ettore Scagliarini
In home page foto del Museo Demm
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