Penso che, come me, milioni di italiani siano stati bombardati da una massiccia campagna pubblicitaria relativa alla “Cura del ferro”. In detta pubblicità comparivano treni, rotaie, ruote ecc . In parole povere tutto faceva supporre che si trattasse di un incentivo, anche psicologico, all’uso del treno. Non pensavo più a detta “cura” quando, una decina di giorni fa alla stazione di Silla ho letto un cartello che, più o meno, diceva così :”Quando c’è il rischio di nevicate o di gelo, molti convogli verranno soppressi”. E questa, ho pensato, sarebbe la “cura del ferro” ? Quando ne hai bisogno, non c’è ? Sarebbe come andare in farmacia a comprare un medicinale da prendersi quando non se ha bisogno. Si corre il rischio di trovarsi in una clinica per malattie mentali. Da voci ben informate ho anche saputo che la linea ferroviaria Porrettana è il fiore all’occhiello dei trasporti locali. Se, in una zona montana quando il tempo minaccia neve e/o la temperatura arriva al fatidico 0°, si smette di circolare, non oso immaginare come siano messe le altre linee di trasporto locale. Però, nel mio cervello, è scattata una domanda :”Ma cosa intendevano per cura del ferro ? Non certo il trasporto ferroviario, visti gli impedimenti al suo utilizzo !” Credetemi, da persona che tende a spiegazioni razionali e matematiche delle cose, ho finito per trascorrere notti insonni. Avendo una biblioteca piuttosto ben fornita, ho passato molte ore notturne a leggere e a mettere a posto volumi . Durante questa ultima occupazione, sempre con il tarlo della “Cura del ferro” , ho dato una sbirciatina a due grossi libri rilegati in pelle e massiccio cartone verde sul cui dorso compare la scritta “La lettura” uno del 1904 e uno del 1912 . Sono la raccolta de “La lettura, rivista mensile del Corriere della Sera di quei tempi. Mi ricordo di aver trascorso, da ragazzino, molte ore a leggerli. Vi erano scritti di famosi poeti, scienziati, artisti ed altro. Nel ritornare a sfogliarli mi è balzata dinnanzi una immagine che mi ha risolto l’amletico dubbio de “La cura del ferro”. Era la foto di un tramway del tempo con la pubblicità della “Ferrochina Bisleri”. Una specie di panacea di molti malti di tanti anni fa . Sembra che la sua ricetta sia stata brevettata nel 1886 . Una illuminazione !!! Ecco cosa intendono le nostre istituzioni! La “Cura del ferro” non ha nulla a che vedere con le linee ferroviarie dal momento che i convogli quando c’è il rischio di nevicate non hanno gli sci e se la temperatura arriva a 0° le ruote soffrono di geloni. Qui si tratta di qualcosa di più sottile e più profondo : il ritorno ai bei tempi passati con la implicita pubblicità del toccasana dei tempi : “Ferrochina Bisleri” !!! Adesso posso dormire tranquillo e, penso, anche milioni di italiani, esclusi, ovviamente, i pendolari di qual si voglia linea ferroviaria locale, in primis quelli della Porrettana.
Ettore Scagliarini