Comunicato di Morris Battistini, capogruppo della lista civica Uniti per Cambiare Marzabotto:
OGGETTO: Interrogazione a risposta scritta in C.C. circa il sistema sprar nel comune di Marzabotto
Il Sottoscritto Morris Battistini, Consigliere del Gruppo Uniti per Cambiare Marzabotto, nel Comune di Marzabotto
Premesso
che il sistema SPRAR, istituito per legge nel 2002, si configura come “accoglienza integrata” di secondo livello: i migranti che vi accedono ottengono servizi trasversali che vanno dalla mediazione linguistico culturale all’orientamento e inserimento lavorativo, dalla tutela psico-socio-sanitaria alla tutela legale, oltre ad ottenere vitto e alloggio in appartamenti appositamente dedicati;
che tale sistema pubblico per l’accoglienza è disciplinato e coordinato secondo una condivisione di responsabilità tra gli Enti locali ed il Ministero dell’Interno, quindi con il coinvolgimento delle istituzioni locali e centrali;
Rilevato
che per le sue caratteristiche, la gestione dei posti SPRAR, è molto diversa dalla gestione dei CAS (centri di accoglienza straordinaria): stante l’articolazione del sistema, coloro che rientrano nel sistema SPRAR vivono negli appartamenti dedicati in autonomia pressoché totale, con il solo obbligo di frequentare i corsi di formazione assegnati;
che Il sistema SPRAR si diversifica in diversi servizi ed attività, che non vertono solamente nel garantire l’accoglienza e l’assistenza, ma anche servizi trasversali di mediazione linguistico-culturale, orientamento ed accompagnamento all’inserimento lavorativo, orientamento e accompagnamento all’inserimento abitativo, tutela psico-socio-sanitaria e tutela legale;
Considerato
che appare pertanto opportuno, ad avviso del sottoscritto, che l’amministrazione comunale chiarisca e relazioni in merito al funzionamento dello SPRAR, qualora attivato sul territorio comunale, in riferimento ai molteplici aspetti riguardanti il piano di accoglienza in questione. Tutto ciò anche in considerazione del fatto che un sistema di accoglienza “a tutti i costi” non tiene conto delle esigenze delle comunità locali, non certifica in tempi rapidi chi ha diritto a restare e ad essere accolto come rifugiato e chi no e non assicura il rimpatrio di chi non ottiene alcuno status di protezione internazionale. A oggi, infatti, l’accoglienza nello SPRAR è garantito anche ai soli richiedenti asilo e non a chi ha già effettuato l’iter burocratico ottenendo effettivamente una qualsivoglia forma di protezione internazionale;
tutto ciò premesso
si INTERROGA il SINDACO e l’Amministrazione Comunale
se nel nostro Comune sia attivo lo SPRAR o si intenda avviare lo SPRAR, in caso affermativo si chiede di sapere dove siano collocati mediante progetto SPRAR eventuali richiedenti asilo presenti nel comune;
se intenda relazionare sulla proprietà degli immobili impiegati a scopo SPRAR, come sia stato scelto l’immobile e l’eventuale contraente, pubblico o privato;
con quali fondi sono coperti eventuali progetti SPPRAR attivi sul comune;
quali sono i soggetti che gestiscono lo SPRAR presente sul comune (cooperative, associazioni, altro) e come sono stati selezionati;
quanti dipendenti o funzionari del Comune sono dedicati anche in parte alla gestione dello SPRAR.
Morris Battistini
Capogruppo Uniti per Cambiare Marzabotto