Sei bande dell’Appennino bolognese, un centinaio di musicisti sono pronti ad esibirsi venerdì sera a Lizzano in Belvedere per il gran finale di Tacabanda, la rassegna bandistica organizzata dall’Unione dell’Appennino bolognese

 

Venerdì 9 novembre alle 21 il palasport Enzo Biagi di Lizzano in Belvedere ospiterà un concerto molto particolare: a esibirsi saranno le sei bande dell’Appennino bolognese che quest’estate sono state protagoniste della rassegna “Tacabanda”.

Si tratta delle bande Sisto Pedrieri di Castiglione dei Pepoli, Corpo bandistico Gaggio Montano, Corpo bandistico Lizzano in Belvedere, banda Bignardi di Monzuno, banda di Pian del Voglio e Corpo bandistico Giuseppe Verdi di Riola: suoneranno per una ventina di minuti l’una, dando così un assaggio del loro repertorio che spazia dai classici del genere bandistico alla musica sinfonica, dalle colonne sonore fino alla musica pop, rivisitata per adattarsi agli strumenti delle bande. I corpi bandistici dell’Appennino infatti non hanno paura di mettersi alla prova e sperimentare, dando prova di grande vitalità: la caratteristica di una rassegna come Tacabanda, che questa estate ha presentato la terza edizione, è quella di affiancare infatti le bande a interpreti solisti, dando origine a scambi musicali intensi e originali.

«Siamo molto contenti di ospitare questo evento» commenta il sindaco di Lizzano Elena Torri. «Le bande rappresentano un elemento fondamentale per la vitalità di una comunità, in particolare in montagna, dove sono fonte di aggregazione oltre che di formazione» racconta il sindaco di Lizzano in Belvedere Elena Torri, che oltre tutto parla sulla base di un’esperienza personale: è stata una delle prime donne a entrare a far parte del Corpo bandistico lizzanese, suonando il flauto, quando era ancora una bambina.

E per la serata di venerdì è previsto anche un gran finale delle bande al completo, con un centinaio di musicisti che suoneranno contemporaneamente. Un assaggio delle potenzialità del lavoro di squadra dei corpi bandistici in realtà si è già avuto a Bologna sabato 13 ottobre, quando le bande hanno sfilato sotto le due torri e lungo strada Maggiore portando l’allegria e l’aria di festa tipica di quelle che in America chiamano marching band.

«Questa serata rappresenta la conclusione di un percorso molto soddisfacente, per il quale devo ringraziare l’Unione dei comuni dell’Appennino bolognese che sostiene la rassegna e le bande che si  con entusiasmo. Ogni anno cresce sia il numero delle bande che si esibiscono sia il numero degli spettatori che assistono ai nostri concerti, ci auguriamo di continuare così» ha dichiarato il direttore artistico Luca Troiani.

 

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