Cortile dell’Archiginnasio
Un breve ritaglio autobiografico e un confronto fra Bologna che fu e quella che è. Nato a Bologna ben 77 anni or sono, ho potuto vedere la trasformazione della città. Piazza Maggiore anche di notte centro di incontri, dibattiti e discussioni politiche. In quasi ogni quartiere vi erano uno o più complessino di musica jazz se non vere e proprie orchestre di questo genere musicale, quale la Reno Jazz Band. Per un ventennio mi sono allontanato, al mio ritorno, nel 1996 completato due anni dopo con il ritornare ad iscrivermi all’Università, ho trovato una città molto diversa e con aspetti che definisco fondamentalmente incivili. Una cosa che mi ha subito colpito è la presenza di quasi la totalità dei muri imbrattati da scarabocchi privi di qualsiasi intenti artistici. Mi aveva particolarmente meravigliato, reduce da frequentazioni nord europee, era la tranquilla accettazione, da parte delle Istituzioni, di questo sconcio che umiliava ed umilia la nostra città. Altro particolare di vergognosa accettazione era la presenza di zone dormitorio sotto i portici di Via Rizzoli di bande di Punkabestia con torme di cani e dediti a microfurti nei negozi di alimentari. Tutto accettato istituzionalmente, come i portici o molti vicoli trasformati nei gabinetti dei cani cittadini. Anche questo ben accettato. L’unica cosa che non è mai stato accettato è il divieto di sosta, pur in assenza di parcheggi. Quindi mitragliata di contravvenzioni senza fornire un servizio adeguato. Altra cosa che ho potuto toccare con mano da subito, frequentando, anche se non continuativamente per ragioni di lavoro, l’Università era la diffusa sensazione di timore se non di paura che affliggeva molte persone, in special modo le mie giovani colleghe di studi. Queste ultime mi chiedevano, spesso, di accompagnarle alle fermate di autobus o sino a casa se non lontano dal centro. La mia presenza fungeva, monto probabilmente, da deterrente nei confronti di male intenzionali . Alcuni quartieri da non frequentarsi dall’avanzato pomeriggio per non dire di notte. Complessi jazz? Scomparsi. Immondizie distribuite ed abbandonate quasi ovunque. All’inizio del 2007, finito il periodo lavorativo, ho potuto toccare molto più continuativamente ed in profondità il degrado cittadino così ben accettato istituzionalmente. Dal 2009, dovendo assistere parenti o amici ricoverati all’Ospedale Maggiore, ho verificato, e subito, il totale disinteresse delle Istituzioni nei confronti di persone e famiglie aventi ricoverati o infortunati ricoverati nel Nosocomio. Un parcheggio inesistente che obbliga chi si reca all’Ospedale a cercare di sistemare l’auto dove sia possibile anche a Km di distanza e sempre con il rischio di contravvenzione per divieto di sosta. Dopo 9-11 anni devo riconoscere che tutte queste vergogne non solo non sono state colpite, ma accettate, in modo evidente dalle stesse istituzioni. Un particolare di assoluto disinteresse è il rispetto del Codice della Strada da parte di moltissimi ciclisti che viaggiano notte tempo senza alcun impianto di illuminazione. Detto Codice è chiaro: dette biciclette vanno SEQUESTRATE, anche per non alimentare il mercato delle bici rubate, florido mercato in mano di pusher e di trafficanti di droga. Se una Legge dello Stato viene così disattesa, quale considerazione si può avere delle Istituzioni che dovrebbero applicarle. Sic transit gloria Bononiae
Ettore Scagliarini