Monzuno ospita una serie di iniziative in occasione del centenario della conclusione della Grande Guerra. Mostre, incontri e la partecipazione ad un progetto che vuole ricordare i caduti attraverso un sito web
Sarà inaugurata a Monzuno il 28 ottobre alle 11 nella Sala “Ivo Teglia” la mostra “La grande guerra 100 anni dopo”, organizzata dal Gruppo di Studi Savena Setta Sambro in collaborazione con il Comune di Monzuno e la Pro loco di Monzuno, in occasione delle ricorrenze per il centenario dalla fine della prima guerra mondiale. La mostra sarà visitabile fino all’11 novembre, dalle 10,30 alle 12 nei giorni feriali e anche dalle 15,30 alle 18 il sabato e la domenica. I visitatori potranno osservare cimeli e quotidiani originali dell’epoca.
Sono previsti anche due incontri: la presentazione del libro “Eravamo sulla linea del fuoco” di Angelo Gamberini il 28 ottobre alle 11, e la presentazione del progetto “Pietre nella rete“, il memoriale virtuale dei caduti della Prima Guerra Mondiale il 4 novembre alle 10,30.
Oggetti rinvenuti lungo la zona del fronte
Angelo Gamberini è nato a Monzuno, ha studiato giurisprudenza e diretto gli uffici di stato civile del Comune di Bologna. Nella sua opera ha ricostruito la Grande Guerra attraverso i documenti d’archivio e i racconti di suo padre, Domenico Gasperini, che quella guerra la visse in prima linea come bersagliere e al quale fu assegnato il titolo di Cavaliere di Vittorio Veneto nel 1969. Dai racconti di Domenico emergono i dettagli di una guerra disumana in cui ragazzi ventenni provenienti da tutta Italia, che spesso non riuscivano nemmeno a capirsi perché parlavano dialetti diversi, finirono in trincea dopo pochi mesi di addestramento. I racconti di un esercito con una classe dirigente militare costruita in fretta, inadeguata, episodi di insubordinazione con conseguenti condanne a morte e la terribile disfatta di Caporetto si fondono con quelli del ritorno a casa con il suo carico di fantasmi, crisi nervose e il fardello di terribili ricordi da portare per sempre con sé.
Pietre nella rete invece è un progetto ideato e realizzato dall’associazione di promozione sociale PopHistory che ha coinvolto quattordici comuni della regione Emilia-Romagna. Prevede la realizzazione di un “memoriale virtuale”, raggiungibile all’indirizzo www.pietrenellarete.it, con l’obiettivo di creare un database anagrafico recuperando e rendendo disponibili nomi, volti e storie dei soldati emiliano-romagnoli partiti per il fronte, raccolti negli archivi e nelle tracce sul territorio. In questo modo si vuole ridare centralità ai tanti segni di memoria che la Grande Guerra ha lasciato, e che oggi in molti casi si presentano rovinati o illeggibili, come nel caso di alcuni monumenti ai caduti.
“L’Emilia-Romagna ha avuto un ruolo centrale durante il primo conflitto mondiale” spiega il vice-sindaco di Monzuno Ermanno Pavesi “e questo progetto ha il merito di parlare alle nuove generazioni: con il gruppo di storici di PopHistory crediamo che difficilmente si soffermeranno a riflettere guardando una lapide presso un monumento, ma magari saranno incuriositi da un sito web”.