Il Comando Legione Carabinieri “Emilia Romagna” è lieto di poter offrire, ai concittadini di Bologna, in collaborazione con l’ASCOM, la possibilità di poter visitare il prestigioso complesso architettonico e artistico che lo ospita, in via continuativa, dal 1949.
Altrettanto importante ritiene lo sforzo in atto, da parte della Sopraintendenza alle Belle Arti di Bologna, di recuperare e ricostituire, nel complesso monumentale affidato all’Arma, l’insieme delle opere che lo hanno abbellito e caratterizzato culturalmente e funzionalmente, con il passare dei secoli.
L’Arma dei Carabinieri e’ un’Istituzione ultra bicentenaria, cui già nel 1814, con le Regie Patenti emanate da Vittorio Emanuele I, per l’istituzione del Corpo dei Carabinieri Reali, avevano assegnato le funzioni di “vigilare alla conservazione della pubblica e privata sicurezza”, allora con 803 militari per 113 Stazioni “per buona condotta e saviezza distinti”. Il Corpo aveva tra i propri compiti la vigilanza “sulle strade reali, quelle di traversa, sulle strade vicinali, nei Comuni, casali, cascine ed altri luoghi del distretto di ciascuna brigata” e quello di “arrestare i devastatori de’ boschi, o di qualunque raccolto delle campagne… e di assicurarsi nei loro giri, se le guardie campestri compiscano i loro doveri con la necessaria
diligenza facendone relazione ai Sindaci”. Una vigilanza, dunque, assicurata nelle zone rurali, vero centro propulsore di una società agricola, in un’epoca che si avviava ai primi passi della rivoluzione industriale.
Nella nostra attuale società, diversamente strutturata rispetto a 205 anni fa, non v’è dubbio che la tutela dell’incredibile patrimonio culturale, ambientale e artistico che caratterizza il nostro paese sia, per l’Arma, uno dei compiti più importanti e caratterizzanti.
Per questo motivo è stato istituito il:
COMANDO CARABINIERI PER LA TUTELA DEL PATRIMONIO CULTURALE
Le origini del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale risalgono al 3 maggio 1969, allorché il Comando Generale dell’Arma, sulla base di una lungimirante intuizione del Capo di Stato Maggiore pro-tempore, Gen. Arnaldo Ferrara, determinò di costituire, presso il Ministero della Pubblica Istruzione e d’intesa con questo, il Nucleo Tutela Patrimonio Artistico.
L’intendimento era quello di fronteggiare, con efficacia di strumenti ed interventi mirati, l’allarmante fenomeno della depauperazione del più grande museo al mondo: l’Italia.
La sede prescelta fu lo storico Palazzetto ideato dall’architetto Filippo Raguzzini, vivace espressione dell’architettura tardo-barocca nella storica e suggestiva Piazza di Sant’Ignazio, assai cara al cuore dei romani ed importante meta del turismo culturale. Oggi si può ben affermare che, nell’immaginario, il reparto è romanticamente identificato dalla pubblica
opinione con la sua stessa prestigiosa sede.
L’Italia fu così la prima Nazione al mondo a dotarsi di un organismo di polizia specializzato nello specifico settore, anticipando peraltro di un anno la raccomandazione della Conferenza Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO), che, da Parigi, indicava agli Stati aderenti l’opportunità di adottare varie misure volte a impedire l’acquisizione di beni illecitamente esportati e favorire
il recupero di quelli trafugati, tra cui la costituzione di servizi a ciò preposti.
Anche a seguito dei rilevanti risultati conseguiti, il 20 settembre 1971 il Comando Generale dell’Arma stabiliva l’elevazione del reparto al rango di Comando di Corpo, retto da Colonnello, con alle dipendenze il preesistente Nucleo Tutela Patrimonio Artistico.
Quest’ultimo, negli anni successivi, allo scopo di delineare un modello organizzativo più rispondente alle aumentate esigenze di contrasto nel particolare comparto criminale, veniva riconfigurato in Reparto Operativo, articolato nelle Sezioni Archeologia, Antiquariato, Falsificazione ed Arte Contemporanea. Con Decreto del Ministro per i Beni Culturali e Ambientali del 5 marzo 1992, era formalmente sancita la collocazione del Comando
nell’ambito del Dicastero, così come ne venivano formalizzati funzioni e compiti, con la nuova denominazione di Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Artistico, che sarà mantenuta sino all’emanazione del D.P.R. 6 luglio 2001, nr. 307.
Con tale provvedimento, infine, il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (nuova e attuale denominazione) è stato inserito tra gli Uffici di diretta collaborazione del Ministro per i Beni e le Attività Culturali, al quale risponde funzionalmente.
Ai sensi del Decreto del Ministro dell’Interno del 28 aprile 2006, il Comando Carabinieri per la Tutela Patrimonio Culturale, in quanto struttura specializzata dell’Arma dei Carabinieri, anche attraverso i 15 Nuclei ed 1 Sezione TPC distribuiti sul territorio nazionale, alla quale è affidata in via prevalente e prioritaria la competenza nello specifico comparto di specialità (come già previsto in analogo D.M. sin dal 1992), ha ora anche formalmente assunto, nel settore, la funzione di polo di gravitazione informativa e di analisi a favore di tutte le Forze di Polizia, con particolare riferimento all’alimentazione della banca dati specializzata e
dunque oggi come in passato il Comando opera sul territorio nazionale d’intesa con tutte le componenti dell’Arma dei Carabinieri, con le altre Forze dell’Ordine ed in sinergia con le Soprintendenze e svolge la propria attività in campo internazionale tramite INTERPOL secondo le convenzioni.
Per i meriti acquisiti dal Comando nel campo dei Beni Culturali sono state conferite alla Bandiera dell’Arma sei medaglie d’oro ai Benemeriti della Scuola della Cultura e dell’Arte:
Diploma di 1^ classe, il 1 giugno 1981
Diploma di 1^ classe, il 20 maggio 1986
Diploma di 1^ classe, il 02 gennaio 1995
Diploma di 1^ classe, il 17 maggio 2005
Diploma di 1^ classe, il 30 maggio 2008
Diploma di 1^ classe, il 29 maggio 2015
Uff. Stampa Carabinieri