CASALECCHIO: Alla ricerca del senso pedagogico dell’esperienza di Barbiana

La conferenza di Alessandro Tolomelli apre un ciclo di iniziative su don Milani

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Una prassi pedagogica pensata per un contesto totalmente diverso da quello dell’Italia di oggi (un borgo di 40 anime sperduto nell’Appennino degli anni ’60), con un rifiuto talora esplicito di qualunque valenza di “modello”, continua a essere un punto di riferimento ricorrente per chi si propone di rinnovare i metodi di insegnamento nella scuola. Sarà Alessandro Tolomelli (Università di Bologna) a proporre una spiegazione di questo paradosso, nell’incontro-conferenza “Alla ricerca del senso pedagogico dell’esperienza di Barbiana: oltre le letture ideologiche e agiografiche”, che giovedì 13 settembrealleore 20.30 presso la Casa per la Pace “La Filanda” (via Canonici Renani, 8 – Casalecchio di Reno), apre le iniziative del progetto “La lezione di don Milani”. L’appuntamento è a ingresso libero.

 

Alessandro Tolomelli è ricercatore e professore aggregato di Pedagogia Generale e Sociale presso il Dipartimento di Scienze Dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin” dell’Università di Bologna, della cui rivista RDP Ricerche di didattica e pedagogia – Journal of Theories and Research in Education è Journal Manager. Dal 2005 è formatore e regista specializzato nel metodo del Teatro dell’Oppresso con l’associazione “Krila-Il Camaleonte” di Bologna.

“La lezione di don Milani” è un progetto di Percorsi di Pace e Biblioteca C. Pavese, in collaborazione con la Fondazione Don Lorenzo Milani di Firenze e con il patrocinio del Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna. Fino al 14 ottobre, una mostra e altre iniziative a Casalecchio di Reno stimoleranno una riflessione critica sulla pedagogia di don Milani, per andare appunto “oltre le letture ideologiche e agiografiche”: considerandolo cioè non come un “santino” (come non di rado avviene, e come probabilmente il parroco di Barbiana mai avrebbe voluto), bensì come una fonte di spunti per la pedagogia del XXI secolo, con una particolare attenzione ai nuovi metodi (peer education, scuola “Senza zaino”) su cui il Gruppo Formazione di Percorsi di Pace ha da tempo avviato sperimentazioni e riflessioni.

 

 

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