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Diciotto ponti: uno classificato come urgente (e già chiuso al traffico), 11 con priorità alta e 6 con priorità media.
La Città metropolitana, rispettando la scadenza del 1° settembre, ha inviato oggi al Governo l’elenco delle opere che richiedono interventi prioritari per circa 12 milioni di euro.
La lettera con cui il Provveditorato Interregionale per le opere Pubbliche di Lombardia ed Emilia-Romagna – dopo il tragico crollo del ponte Morandi a Genova – aveva chiesto a Province e Città metropolitane di indicare “i principali interventi ritenuti necessari, classificati in ordine di priorità sulla base di una valutazione di rischio e corredati da una scheda tecnica nella quale siano evidenziati sia gli elementi tecnici che le presumibili provviste economiche necessarie” era arrivata a Palazzo Malvezzi il 20 agosto.
A tempo di record i tecnici della Città metropolitana hanno prodotto tutti i materiali necessari indicando le 18 opere che necessitano di interventi tra i 580 ponti di competenza.
“Questo – spiega il consigliere delegato alla Viabilità Marco Monesi – è stato possibile anche perché da noi il controllo dei ponti con ispezioni visive non è scattato dopo la terribile tragedia di Genova ma era attivo da tempo.
Dall’inizio del 2018 abbiamo inoltre un catasto dei ponti, digitalizzato negli anni scorsi e da mesi è stato avviato un processo di aggiornamento e sistematizzazione delle informazioni disponibili.
E sui ponti più vecchi o sui quali abbiamo riscontrato problemi si effettuano controlli. Il monitoraggio sul Ponte Nuovo sul fiume Reno tra Pieve di Cento e Cento chiuso nei giorni scorsi – per esempio – aveva portato ad approfondimenti tecnici già dallo scorso anno.
Oltre al ponte già chiuso al traffico – prosegue Monesi – non abbiamo dunque altre situazioni di emergenza perché, pur nelle difficoltà finanziarie e di personale degli anni scorsi, abbiamo sempre tenuto sotto controllo le nostre opere.
Contiamo che il Governo, con questa richiesta, passi dalla fase degli annunci a quella dei fatti stanziando le risorse che chiediamo anche perchè degli interventi per “allungare la vita” a ponti con oltre 50 anni di età sono, in prospettiva, comunque necessari”.
Questa la descrizione dei livelli di priorità di intervento:
1. Urgente
Struttura caratterizzata da uno stato manutentivo e di danno critico, diffuso e profondo già evidenziato da monitoraggio e successive verifiche tecniche.
Struttura che non garantisce livelli di sicurezza adeguati e costituisce un rischio per l’incolumità dell’utenza. Necessaria chiusura al traffico e interventi di consolidamento prima della riapertura.
2. Alta
Struttura su cui si rileva uno stato di danno e degrado esteso non trascurabile, ma che non presenta un rischio di collasso a breve. È necessario valutare se istituire delle limitazione di massa al transito, ma non si ritiene necessaria la completa chiusura. Sono necessari ulteriori controlli, monitoraggi e interventi di consolidamento al fine di adeguare la struttura ai carichi e alle azioni previste dalla normativa.
3. Media
Struttura caratterizzata da uno stato di danno medio-moderato. Garantisce adeguati livelli di sicurezza al transito, ma è necessario mettere in atto interventi di riparazione e/o consolidamento al fine di impedire l’evolversi e l’intensificarsi del quadro dei difetti e dei danni prima che si raggiunga un livello di sicurezza e fruibilità inadeguato, prolungando la sua vita utile.
L’elenco completo delle 18 opere segnalate al Governo :