Chi semina raccoglie

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Rimettendo a posto vecchi giornali ho riletto la notizia che lascia un profondo amaro in  bocca: Premio Nobel per la Matematica ad italiano che insegna in Svizzera. Di ritornare in Italia manco ci pensa, d’altronde fare il precario non penso sia la sua massima aspirazione, e, poi, nessuno gli ha chiesto di venire ad insegnare nel Bel Paese. Indagine in un congruo numero di Ospedali: sfascio a 360° con drammatica mancanza di medici. Ingessature di cartone, ricordarsi di metterle nel cassonetto giusto! D’altronde la Spending Review lo prevedeva: Tagliare qualsiasi finanziamento alla Sanità, escluso i fondi destinati al furto ed alla corruzione obbligando, nel contempo, oltre 2.500 laureati in medicina a scappare all’estero ogni anno. Sud Italia scappano tutti anche gli immigrati, oltre ad una buona percentuale di giovani. La gestione dello Stato è in buone mani e si vede da tempo. Con questi preamboli facciamo una scappatina nella Città Metropolitana di Bologna. Fra 8 mesi ci dovrebbero essere le elezioni amministrative e già si vedono comparire fallaci promesse, qualche fondo, dovuto, molte chiacchiere e una specie di strano domino: il sindaco di A va a D, quello di F va a B, quello di G va a C e via così. Una osservazione, anzi due: 1° della opinione degli elettori non se ne parla, 2° una simile giostra sembra abbia il fine di dissuadere la massima parte degli aventi diritto al voto di recarsi al seggio. E’ vero che meno votanti ci sono più è facile sedersi su di una poltrona, bastano 3 elettori, 2 per la maggioranza ed 1 per l’opposizione ed il gioco è fatto! E poi si parla di democrazia! Ultima osservazione legata alle promesse elettorali: alla base delle necessità di una società civile ci sono 3 S. S come SERVIZI, S come SCUOLE, S come SANITA’ . Incominciamo dal fondo, la Sanità. Vi pare possibile signori Amministratori e Politici una vergognosa telenovela sui due ospedali di zona con decisioni prese senza un dialogo costruttivo con la cittadinanza? Si parlava di pediatria e poi non se n’è saputo più nulla, mi auguro che almeno quella si sia risolta positivamente. Carenza di ambulanze gestite con il compasso. Si fa centro su di un ospedale, si ruota il compasso per una distanza di 30-40 Km e tutto è a posto. Solo che in montagna fare 30 Km non è la stessa cosa che farli in una autostrada deserta. L’unico aspetto positivo sono i volontari. Scuole, se non si impostano istituti di livello elevato e specialistico in zona i giovani saranno sempre obbligati ad emigrare per avere un titolo che faciliti loro l’ingresso nel mondo del lavoro, spopolando le nostre zone di forze nuove. Ultimo, ma, forse, il più grave di tutti: i Servizi. Senza Servizi ed Infrastrutture adeguate è perfettamente inutile perder tempo in programmi, promesse ed idee faraoniche di dubbia, tra l’altro, realizzazione. Ci troviamo dinnanzi a una rete viaria indecente, un servizio ferroviario equiparato e, di certo in un caso, ad un acquedotto di cui non si sa quanti litri vengano immessi, quanti ne vadano persi e, data la vetustà e l’abbandono gestionale di tale Servizio, c’è anche il rischio di un replay dei disturbi gastro-enterici di un paio di anni fa. E questa sarebbe una zona a vocazione turistica? Ma mi faccia il piacere (Totò). E’ profondamente disonesto nei confronti di coloro che vivono in queste zone promettere attrezzature, impianti e bande larghe quando non si è neppure certi dell’acqua che esce dal rubinetto. Signori, ma vi è stato un referendum che ha certificato essere l’acqua un bene pubblico, lo sapevate? Perché non si presenta un piano di sistemazione e di risanamento dei Servizi delle nostre zone? Non pensate che sia questo il primo e fondamentale passo per soddisfare primarie esigenze di vita civile anche nei confronti dei turisti che ci frequentano o che vorrebbero frequentarci?

Ettore Scagliarini

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