“Nei mesi scorsi diverse delle amministrazioni interessate hanno sollecitato, sia pubblicamente che nelle sedi opportune, chiarimenti riguardo il processo di riorganizzazione ospedaliera in corso nel nostro territorio, in particolare richiedendo che venisse garantita la piena rispondenza tra l’ipotesi di riorganizzazione a suo tempo discussa e le attività effettivamente avviate, e che il piano di implementazione procedesse in modo equilibrato tra le diverse azioni previste.
Purtroppo nei mesi successivi, mentre sono proseguite alacremente le operazioni relative al trasferimento del Reparto di Ortopedia e all’accentramento delle attività chirurgiche presso l’ospedale di Porretta, risultano ferme – o realizzate in modo difforme dalle aspettative – tutte le azioni relative al potenziamento e rafforzamento dell’Ospedale di Vergato, fondamentali per garantire un equilibrio tra le esigenze di razionalizzazione del sistema e la tutela della funzione sanitaria e sociale delle strutture coinvolte.
In particolare:
1. Non risulta realizzato il passaggio alla gestione diretta del Pronto Soccorso da parte del 118, e di conseguenza i relativi turni sono tuttora svolti dai Medici Internisti dell’ospedale
2. L’introduzione di posti letto dedicati alle “cure intermedie” appare avvenuta a scapito di quelli disponibili per le degenze ospedaliere (N°12 posti letto riservati alla degenza ordinaria ortopedica), e non in aggiunta come più volte richiesto
3. La conseguente riduzione a regime dei posti letto del Reparto di Medicina (come risulta dal documento “Nuovo Profilo Ospedali dell’Appennino Bolognese” pag N°9) da 17 a 12 metterebbe a serio rischio, non solo nel periodo estivo, la risposta ai bisogni dell’area territoriale interessata, ma anche successivamente, a maggior ragione dato che i 5 letti di oncologia ipotizzati sono semplicemente delle “postazioni”e NON ESISTONO come posti letto di degenza ordinaria!?!
4. Non c’è traccia dell’atteso potenziamento delle attività diagnostiche e specialistiche, della Casa della Salute di Vergato, della radiologia (TAC con MdC a Vergato), del Serv. Di Endoscopia (colonscopia anche a Vergato); servizi usufruibili sia da utenti esterni sia a supporto del Reparto di Medicina e Pronto Soccorso.
5. Non risulta avviata nessuna misura rivolta alla auspicata valorizzazione della struttura di Vergato nel campo dell’attività di riabilitazione post-operatoria
6. Non è chiaro se la chiusura della sala operatoria di Vergato sia temporanea per il periodo estivo o definitiva, e se in queste condizioni resti tecnicamente e normativamente possibile effettuare l’irrinunciabile attività in daysurgery o di chirurgia ambulatoriale.
Pur nella consapevolezza che il piano attuativo annuale potrebbe non riportare in dettaglio tutte le azioni implementative, le scriventi Amministrazioni esprimono preoccupazione circa questi palesi elementi di criticità più volte sottolineati anche a livello Istituzionale.
Torniamo quindi a richiedere un confronto nel merito, anche mediante discussione in una sessione della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria Metropolitana di Bologna aperta alla partecipazione dei Sindaci del territorio.
Il Sindaco del Comune di Castel d’Aiano – Salvatore Argentieri
Il Sindaco del Comune di Marzabotto – Romano Franchi
Il Sindaco del Comune di Grizzana Morandi – Graziella Leoni”
Questo è il comunicato, apparso sul sito istituzionale del Comune di Grizzana Morandi e firmato anche dai sindaci di Marzabotto e di Castel d’Aiano, che denuncia i ritardi e le inadeguatezze del famoso, anzi famigerato, piano di riordino della sanità. I punti salienti sono ben chiari e sarebbe superfluo starli a ripetere, ma in buona sostanza si tratta di questo: l’AUSL è stata svelta nel togliere a Vergato orrtopedia per portarla a Porretta, ma stranamente è molto lenta nel portare a Vergato quello che era stato promesso e sbandierato pubblicamente in più occasioni per bocca dei politici e dei burocrati.
Il documento firmato dai tre sindaci dei comuni vicini a Vergato è significativo di un malessere, di una insoddisfazione generale che partendo dai cittadini sta finalmente contagiando anche i politici locali. Apprezziamo molto questa coraggiosa presa di posizione dei sindaci Franchi, Leoni e Argentieri. Apprezziamo ma, come cittadini vergatesi, ci chiediamo: e il nostro sindaco dov’è?
Quel documento riporta in calce tre nomi di Comuni con i rispettivi Sindaci.
E Vergato, perché non c’è? Dove si è nascosto il sindaco Gnudi? Da che parte sta? Dalla parte dei cittadini, che chiedono a gran voce il ritorno di ortopedia a Vergato (o quanto meno il mantenimento delle promesse fatte dall’AUSL) o dalla parte della politica e della burocrazia che da anni sta impoverendo Vergato?
Come cittadini vorremmo sapere perché il nostro sindaco non risulta tra i sottoscrittori del comunicato congiunto, pur avendo a suo tempo assunto l’impegno di difendere l’ospedale di Vergato e pur avendo anch’egli manifestato perplessità in occasione del primo incontro del comitato di monitoraggio del piano di riordino?
Perché, signor sindaco, non difende il nostro ospedale? Fino ad oggi sono stati veloci, velocissimi a togliere, ma tardano a dare…
Patti chiari amicizia lunga, dice il proverbio, ma evidentemente dell’amicizia dei cittadini a qualcuno lassù in alto non importa molto, anzi, non importa neanche dei cittadini.
Ferdinando Petri