Il numero unico per l’emergenza

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Ho letto lettere ed articoli sulle proteste in relazione alle chiamate delle ambulanze. “Basta con il 112 !” ovvero basta con il numero unico di richiesta di soccorso. A causa di disguidi, ripetizioni, impreparazioni e quant’altro, sembra ci siano scappati anche dei morti. E’ evidente una cosa, non si può, in momenti di grave emergenza, spiegare per filo e per segno ad un interlocutore, il quale, ad andar bene, non è neppure nell’ambito medico-assistenziale, cosa è successo e che tipo di intervento viene richiesto, per poi ripetere le stesse cose ad un altro addetto con la speranza che sia uno del mestiere. Così si perdono minuti preziosi, se non di più, per una trafila burocratica che mostra evidenze di impreparazione, pressapochismo e desiderio di qualcuno che sta in alto, di appuntarsi sol torace una congrua fila di medaglie al merito più di un pluridecorato maresciallo dell’URSS. E’ anche implicita la conquista di posti di maggior prestigio e maggior remunerazione. Qualcuno, dopo le prime disgraziate esperienze diede il consiglio di non prendere quali centralinisti quelli dei call center, ma persone addestrate e preparate ad un lavoro di estrema professionalità e responsabilità. Ma qui, dato lo spirito imperante della Spending Review ( risparmio a tutti i costi ) qualcuno potrebbe sospettare che si sarà optato per un training (formazione o addestramento) breve, di infimo livello e di costo irrisorio. Se così fosse, le vittime ringraziano.

Ettore Scagliarini

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