È stata approvata all’unanimità nel corso dell’ultimo Consiglio comunale di Valsamoggia la “Proposta di affidamento del servizio di gestione integrata dell’energia termica degli edifici di proprietà comunale e della pubblica illuminazione”. Si tratta di un percorso al termine del quale il Comune di Valsamoggia, diminuirà di 200mila kg le emissioni di CO2 in atmosfera con un risparmio di 78 tonnellate di petrolio equivalente riducendo significativamente il fabbisogno energetico degli impianti.

“Con l’approvazione in Consiglio comunale – spiega il Sindaco Daniele Ruscigno – il percorso partirà a breve con la fase operativa. Questo consentirà di raggiungere in tempi brevi anche l’obiettivo di un maggior efficientamento della pubblica amministrazione a partire proprio dall’illuminazione, che sarà trasformata tutta a led – parliamo di circa 6mila punti luce – e in telecontrollo, in linea con uno dei punti del Patto dei Sindaci con il quale ci impegnavamo a ridurre le emissioni e aumentare il risparmio energetico delle nostre amministrazioni. Grazie alla presenza di un gestore – precisa infine il primo cittadino – diminuiranno anche i tempi di ripristino di eventuali guasti”.

Ma come si è arrivati a questo punto?

“Da quando si è insediata la giunta di Valsamoggia – spiega l’assessore alla manutenzione del territorio Fabio Dardi –, l’obiettivo è sempre stato quello di adottare, per diversi asset, una gestione più efficiente. Tra questi l’impiantistica intesa come pubblica illuminazione e le centrali termiche. Lo stato della nostra impiantistica sul territorio – continua Dardi – è molto energivoro. Serviva per questo un’azione molto decisa di rinnovo e di risparmio energetico. Abbiamo quindi portato in Consiglio una proposta proveniente da due operatori del settore che partiva da un concetto: ottenere il maggior efficientamento possibile dell’impiantistica sulla base della spesa storica di Valsamoggia”.

L’iter

Siamo nell’ambito del codice dei contratti pubblici. Valsamoggia ha ricevuto la proposta spontanea di un privato composta da progetto, conto economico e bozza di convenzione più documentazione tecnico-amministrativo. Valsamoggia ha nominato una commissione in parte interna e in parte esterna che ha valutato la proposta, maturandola rispetto alle reali esigenze dell’Amministrazione. La relazione finale è quella portata all’attenzione del Consiglio comunale. Ora, dopo l’ok del Consiglio, verrà bandita la gara alla quale potranno partecipare, oltre al proponente/promotore, anche altri soggetti.

Il contenuto della proposta

La proposta prevede una concessione di 15 anni per la gestione, la fornitura, il rinnovo, la manutenzione ordinaria e straordinaria della pubblica illuminazione e delle principali centrali termiche (compreso il telecontrollo sui corpi illuminanti che consente al gestore di accorgersi da sé di eventuali guasti e intervenire tempestivamente.

In particolare, per la pubblica illuminazione si prevede la trasformazione a led di tutti i corpi illuminanti del territorio (poco meno di 6mila punti luce), il rifacimento di circa 22,5km di linee elettriche ormai obsolete, il rifacimento di 185 quadri elettrici e la sostituzione di vari pali. Per quanto riguarda le centrali termiche si prevede invece la gestione della maggior parte degli edifici e la riqualificazione di 18 di questi.

Il quadro economico complessivo dell’investimento è di oltre 4,5mln di euro.

Perché questa scelta

“Per tanti motivi – spiega ancora Dardi –: innanzitutto per avere un gestore unico specializzato nell’impiantistica (in particolare dal punto di vista degli adempimenti normativi ma anche per la riduzione degli sprechi attraverso gli efficientamenti) che garantisce anche la qualità del lavoro nel tempo. Inoltre le risorse straordinarie che non verranno investite direttamente in questo asset possono essere destinate a migliorare altri aspetti manutentivi. Infine è previsto un accantonamento di circa 44mila euro annui per ulteriori investimenti sullo sviluppo e l’ammodernamento della rete. Il dato ambientale poi è importantissimo: è prevista infatti la riduzione annua di 78 tonnellate di petrolio equivalente e circa 200mila kg di CO2”.

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