Nello specifico, l’indagine sulla Qualità della vita toccherà più aspetti fra cui la valutazione soggettiva del periodo appena trascorso in ordine alle condizioni di vita reali (economiche e/o psico-fisiche) o percepite rispetto al proprio ambiente. Fornirà inoltre una traccia anche in termini di soddisfazione nei confronti dei servizi pubblici, e più in generale delle politiche pubbliche o di iniziative specifiche messe in atto a livello locale, diventando in prospettiva uno strumento utile al monitoraggio della qualità dei servizi al fine di un loro continuo miglioramento. Permetterà infine di aggiornare l’agenda problematica dei cittadini e delle cittadine nelle diverse zone dell’area metropolitana.
Il metodo di analisi è quello dell’indagine telefonica (CATI) rivolta ad un campione rappresentativo dei cittadini maggiorenni residenti nell’area metropolitana bolognese, suddivisi per sesso, età e zona di residenza.
Il disegno di campionamento prevede una stratificazione del territorio metropolitano articolata in cinque zone: il comune di Bologna, disaggregato a sua volta in sub-aree, la ‘cintura bolognese’, la pianura, l’area montano-collinare, il circondario imolese. Questa suddivisione consente una rappresentatività per quartieri del capoluogo (individuando anche il centro storico come settima zona) e inframetropolitana per le macro-aree geografiche descritte (cintura, pianura, imolese, appennino), tale da assicurare risultati significativi per le singole aree del territorio.
Come tutte le interviste e gli studi statistici sono da esaminare le metodologie e quali risultati si vogliono ottenere . 2.200 soggetti su di una popolazione di oltre un milione, con enormi disparità geografiche ed economiche si rischia di fare la statistica di Trilussa . Poi interviste telefoniche, su rete fissa, mobile o ambedue ? La scelta dei soggetti da intervistare viene fatta da segreterie partitiche sugli iscritti ? In maniera casuale ? Su impostazioni alfabetiche ecc . ? Come si evince, gli studi di indagine possono essere pilotate in qualsiasi maniera, vi sono analisi matematiche che lo confermano . Si può arrivare a situazioni paradossali ben evidenziate in un lavoro di Umberto Eco e non solo dal nostro studioso . Do un esempio più che eclatante : intervista su collegamenti dei trasporti di 800 persone in zone extra urbane viventi in paesi o cittadine servite da ferrovie o/e autobus . Risposte di elevato gradimento . E gli altri 50.000 abitanti in zone ove per spostarsi risulta necessario avere l’auto sotto il fondo schiena ? A questa maniera l’intervista è pilotata, come intervistare sul problema sanitario gli abitanti dei quartieri attorno all’Ospedal Maggiore o al Sant’Orsola . Un tripudio di consensi . Andare a chiedere agli abitanti dell’Appennino con la scarsità di ambulanze e di punti nascita a Km 100 e si vedrà che la musica sarà diversa . Quindi se non si esplicitano le metodologie di indagine, si giunge alle famose inchieste del tipo :”Caro signore preferisce trovarsi a letto con Belén Rodríguez o con un rozzo di serpi velenose ?” – ” E lei signora preferisce avere tra le coltri Roberto Bolle o un fascio di ortiche e di spine ?” – Le risposte positive sono state il 99 % !