Dott. Giovanni Serra (foto Vergato News)
Per Ortopedia di Vergato è un periodo di grandi cambiamenti. Si parla e discute tanto del possibile prossimo trasferimento del reparto a Porretta, ma intanto si sono registrati due “saluti” molto importanti.
E’ andato in quiescenza l’infermiere più anziano di Sala Gessi, Gabriele Rondoni, veterano di Ortopedia, dove vi ha lavorato 40 anni. E’ stato un bravo infermiere, incline alla condivisione della sua professionalità ed esperienza.
Il primario, dott. Giovanni Serra, è stato in forza all’Ospedale di Vergato per 15 anni, avendo svolto prima la sua opera quale assistente del Dott. Giachi, che nel 1976 aveva aperto Ortopedia e Traumatologia a Vergato. In questi ultimi 3 anni ha chiesto più volte all’Azienda di poter rimanere un ulteriore periodo, ma non gli è stato concesso.
E’ stato un professionista serio e umano. Un medico ed un bravissimo traumatologo che ha dedicato al lavoro che amava gran parte delle sue giornate. Uomo di grande generosità umana e professionale ha lasciato grandi insegnamenti di cui, chi è rimasto, farà sicuramente tesoro.
Foto Francesco Fabbriani
Tramite Reno News tutti gli operatori di Sala Gessi, Sala Operatoria, Radiologia e P.S. e di tutto l’Ospedale desiderano inviargli una lettera di saluto:
“Dott. Serra, vogliamo ringraziarla per questi 15 anni passati insieme, in questa fortezza chiamata “presidio”; e come le fortezze, difficile da espugnare, non tanto per la struttura materiale, ma perché si sono stabilite persone unite dalla coscienza e dal compito di una missione comune.
Oltre ai doveri riassunti nel giuramento di Ippocrate e ai rapporti di stima, di amicizia o di affetto che si instaurano tra il personale, al di là di una “routine” apparentemente monotona, vediamo che un ospedale, e più ancora un reparto, è modulato dalla personalità di chi lo dirige, nella quale la componente essenziale è costituita dal sapere scientifico. Lei ha tutte le virtù del bravo medico: la curiosità, la memoria, il desiderio di ampliare la conoscenza e lo stacanovismo. Lei sa che per dare speranza ai suoi pazienti bisogna innanzitutto lavorare, ma anche studiare, ricercare e sperimentare.
Si è, anche, sostituito alla limitatezza delle risorse umane e ha lavorato non per uno, non per due, ma a volte per tre medici.
Tutto il personale, ma anche i pazienti, che hanno passato questi anni con lei, riconoscono l’ umanità celata dietro a quel velo di riservatezza e timidezza che la distinguono e la sua grande generosità sotto l’aspetto pratico, intellettuale e umano. Un medico che ha sempre anteposto al suo interesse quello dei pazienti ed anche quello dei suoi collaboratori; in lei abbiamo trovato un amico: tutti sono suoi amici e lei è amico di tutti, soprattutto di chi ha bisogno.
Con il suo esempio, ha reso nobile la sua professione, e del suo insegnamento ne faremo tesoro.
Dott. Serra, Le auguriamo tutto il bene possibile. “
Nella foto in ginocchio a partire da sinistra- gruppo della Sala Gessi: Patrizia Gambari da sinistra in ginocchio a fianco dott. Raspanti Andrea,chirurgo, la dottoressa Ornella Tovoli, in piedi in divisa bianca e golfino verde; in mezzo con le divise bianche i collaboratori Dott. Vincenzo Bosco, chirurgo ortopedico, il dott. Roberto Marigo, chirurgo ortopedico. Dietro al dott. Bosco in ultima fila l’infermiere neopensionato Gabriele Rondoni, quindi il gruppo di tecnici della Radiologia, le diurniste del Day Surgery, con la felpa color fuxia le fisioterapiste.
Anch’io mi associo ai saluti al Dott. Serra . Come “cliente” che è stato operato a : alluce destro, ginocchio destro, tendine di Achille sinistro e tunnel carpale alla mano destra e, conseguentemente ho avuto modo di conoscere bene le sue doti umane e professionali, do una stretta di mano ad una stimatissima persona quale è il Dott. Serra . Ettore Scagliarini