Importanti novità nella sanità bolognese per quel che riguarda la rete di intervento e cura per le persone colpite da ictus. D’ora in avanti tutti i casi saranno accentrati all’ospedale Maggiore di Bologna che sarà quindi specializzato nei casi acuti e nel trattamento con trombolisi dei pazienti (grazie alla nuova stroke unit realizzata all’ottavo piano). Al Policlinico Sant’Orsola si concentrerà invece il proseguimento delle terapie e la riabilitazione.
Il riassetto della rete metropolitana stroke, avviato il 6 novembre scorso, è stato presentato in questi giorni. La prima valutazione del possibile caso di ictus viene fatta dagli operatori del 118, che verificano i sintomi e attivano se necessario il “codice giallo ictus” pre-allertando la stroke unit dell’ospedale, che si fa trovare già pronta all’arrivo del paziente in Pronto soccorso (procedura prevista 24 ore su 24).
Una strategia per abbattere i tempi di interventi che in caso di ischemia sono fondamentali: un minuto in più o in meno può fare la differenza sia dal punto di vista della sopravvivenza del paziente sia per evitare disabilità successive alla malattia.
Ancora oggi – ha sottolineato Giovanni Gordini, direttore del dipartimento di emergenza-urgenza dell’Ausl – “il 20% dei pazienti arriva con i propri mezzi e non coglie l’importanza dell’evento ischemico. Spesso i sintomi vengono sottovalutati”.
La nuova stroke unit del Maggiore si sviluppa su oltre 1.200 metri quadrati, completamente ristrutturati con un investimento di 1,7 milioni di euro. Conta 38 posti letto, con camere a due letti dotate di tv ad alta risoluzione, climatizzatore e servizi igienici. La stroke unit è stata dotata anche di tecnologie all’avanguardia (come una tac a 64 strati che permette di risalire al momento in cui si presenta l’ictus), per un investimento di 3,2 milioni di euro. Assunto anche nuovo personale: tre neurologi, un neuroradiologo, un anestesista, 15 infermieri, tre tecnici di radiologia, due fisioterapisti, un logopedisti e quattro operatori socio-sanitari. Altri 10 posti letto sono presenti nella stroke unit del Sant’Orsola.
Ogni anno in Italia circa 200.000 persone sono vittime di ictus, di cui 9.000 in Emilia-Romagna e 1.800 nella provincia di Bologna. Negli ultimi anni la prevalenza dell’ictus è quasi raddoppiata (dal 2,7% al 4,9%) mentre la mortalità si è ridotta del 20-25%.