Ultimi giorni di un lungo inverno. La primavera , si spera, è ormai alle porte ed è quindi il monento in cui si guarda alla stagione passata, che ha riportato tante agente sui monti del nostro Appennino, e si progettano vacanze che comprendono sempre più spesso anche centri benessere e cure termali.
Persona particolarmente qualificata per parlare di questi temi è Graziano Prantoni (nella foto), che ha ricoperto negli anni passati varie cariche tra cui quella di Assessore al Turismo e alle Attività Produttive della Provincia, istituzione che ha lasciato il posto alla Città Metropolitana.
– Le prime nevicate sono arrivate in novembre e già abbondanti e quindi da mesi tiene banco il famoso progetto della funivia che dovrebbe collegare il Corno alle Scale alla Doganaccia. Risale alla fine degli anni ’50 il primo o.d.g. con questo tema, ma ricordo che fu rilanciato anche da lei come Assessore al Turismo.
– Sì, era il 2009 e proponemmo il collegamento a fune tra Corno alle Scale, Doganaccia e Abetone. Mi sembrava un’ottima idea per rilanciare il territorio.
– Ma si arenò ben presto…
– Il motivo è semplice: la Provincia come istituzione era al tramonto e c’era già all’orizzonte la Città Metropolitana che avrebbe ereditato tutto, ma questo progetto si è perso nei cassetti.
– Poco più di un anno fa è stato rilanciato ed ha già i fondi per partire. Lei ovviamente ne è ancora favorevole
– Certamente. Ma, attenzione, non può esserci solo questo. Facciamo una premessa: data la realtà che conosciamo bene, tutto ciò che può portare a potenziare le località turistiche va bene. Dietro ci deve però essere un grande progetto di sviluppo, di riqualificazione dell’area. Bisogna lavorare contemporaneamente sui vari modi per far affluire la gente e sulla comunicazione che è un asse portante.
– E’ una zona che ha bisogno urgente di tanti interventi. Lo vediamo anche da quello che sta succedendo in questi ultimi giorni con le frane
– Sono avvenuti smottamenti che sorprendono relativamente. Su questo territorio, che ha problematiche che conosciamo da lungo tempo, dobbiamo lavorare sulla prevenzione. Vanno tenute in grande considerazione la manutenzione della terra e del verde, senza dimenticare la fase delicata delle condizioni atmosferiche. Sono tutti fattori determinanti ma spesso ce ne ricordiamo solo quando succedono fatti gravi . E così corriamo ai ripari spendendo molto di più.
– La valle del Reno vive in un periodo molto difficile, potrà risollevarsi ?
– E’ a macchia di leopardo. Ci sono aziende virtuose con eccellenze che sono competitive a livello non solo europeo ma anche mondiale. Altre invece che stanno soffrendo e non hanno vere prospettive.
– Sta intervenendo anche la Città Metroplitana.
– Qui è il punto. Quanto è nella loro attenzione ? Occorre la consapevolezza di tutte le componenti.
– E veniamo al mondo termale e alla sua attuale attività di general menager del Gruppo Monti in buona salute.
– Stiamo andando molto bene. Siamo in un momento di investimento e di rinnovamento. Sono entrambe fasi determinanti per migliorare ancora e avere un futuro sereno. Il nostro lavoro è stato confortato dai numeri. Abbiamo chiuso il 2017 con un aumento di persone per le cure e cioè più presenze negli stabilimenti termali e negli ambulatori.
– Avete anche speso con nuove aperture.
– Certamente. Abbiamo aperto nuove strutture ricettive, anche a S.Agostino di Ferrara e a Mestre. Abbiamo ristrutturato un edificio di fine ‘900 e creato l’Ostello degli Aironi di circa 40 posti letto. Ed anche a Bologna abbiamo fatto un intervento in zona Pontevecchio. Abbiamo investito cifre considerevoli anche nella riqualificazione del personale e nella comunicazione, ma i numeri finali ci hanno dato ragione…e gratificazione.
– E le Terme di Porretta …
– Conosco la storia, le vicissitudini passate, i faticosi tentativi di rilancio. Sulla situazione attuale non mi sento di dire nulla. Una cosa importante che riguarda tutti è che percepisco nell’opinione pubblica un crescendo di interesse verso la cultura termale e questo è un bene. Tutti vogliono stare meglio, è cresciuto sensibilmente il numero di coloro che inseriscono le cure termali nelle vacanze corte o lunghe e così è aumentato in generale il numero dei pazienti. Anche il Ministero della Salute si è accorto che un’attenta prevenzione previene patologie anche gravi e ci considera molto di più.
– Il dottor Monti venne anni fa a vedere gli stabilimenti termali porrettani ma non se ne fece nulla, si sperava…
– Ripeto, non ne so nulla. Può anche darsi che qualcuno l’abbia contattato, ma non c’è un nostro interesse.
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