ZOLA PREDOSA: La Grande Guerra: una mostra e una conferenza per conoscerla meglio

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Venerdì 16 marzo p.v., alle 10,30, sarà inaugurata presso la Sala dell’Arengo del Comune di Zola Predosa (BO) una mostra fotografica dedicata alla Grande Guerra. Saranno presenti oltre al Sindaco Stefano Fiorini e alla Giunta Comunale anche il  Comandante Regionale dell’Esercito, Gen. Cesare Alimenti e le autorità civili e militari.

La mostra, predisposta dall’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito e curata in Regione dal Comando Militare Esercito “Emilia-Romagna”, intende rievocare gli avvenimenti di cento anni fa, facendo rivivere, attraverso fotografie, stampe e illustrazioni dell’epoca la grande e tragica vicenda dell’Italia in armi. Nei 41 mesi di conflitto, dal maggio 1915 al novembre 1918, oltre 5.000.000 di Italiani prestarono servizio su tutti i fronti.
In questo periodo la quotidianità dei soldati fu sconvolta e riempita da alcuni elementi che avrebbero accompagnato l’immagine della guerra sino alla fine: il reticolato, la mitragliatrice, i gas, il fuoco dell’artiglieria, l’aereo, i primi carri armati, la dura permanenza nelle trincee, l’angosciante attesa dell’assalto e lo scontro corpo a corpo fino all’ultimo sangue.

Proprio a tali elementi del lungo periodo bellico si rivolge la mostra, esaminando e talora approfondendo aspetti particolarmente rivelatori, quali ad esempio:

·        le condizioni di vita del soldato al fronte;

·        la guerra in trincea;

·        il contributo delle donne nel conflitto (donne che sostituiscono gli uomini nelle fabbriche, portatrici carniche);

·        lo sviluppo tecnologico degli armamenti (dirigibili, artiglierie; aeroplani; mitragliatrici; tank e armi chimiche);

·        la guerra in montagna;

·        la propaganda nel suo duplice aspetto(rafforzare il morale delle truppe o minare il morale dell’avversario);

·        la croce rossa;

·        la tutela del patrimonio artistico (salvaguardia dei monumenti in città come Padova, Venezia, Treviso, Milano e Udine);

·        la necessità, al termine della guerra, di edificare i sacrari e cimiteri per eternare la memoria dei caduti alle future generazioni (Redipuglia, Vittoriale).

L’esposizione, corredata da numerose illustrazioni e foto d’epoca e da testi esplicativi, sarà visitabile sino a Venerdì 23 marzo p.v., con i seguenti orari di apertura:
lunedì e venerdì dalle 8.00 alle 17.00, martedì, mercoledì e giovedì dalle 8.00 alle 18.00 e sabato dalle 8.00 alle 12.30.

Per i tanti appassionati dei fatti della Grande Guerra e anche per offrire ai più giovani elementi di conoscenza e strumenti per una migliore comprensione della mostra, sabato 17 marzo alle ore 10.15 nella Sala dell’Arengo, il Ten. Col. Antonio Vecchio proporrà una conferenza di approfondimento. Inoltre, la giovane ricercatrice e volontaria del servizio civile Claudia Borsari presenterà brevemente la propria ricerca sui caduti di Zola Predosa, mentre, grazie alla presenza del Museo Civico del Risorgimento di Bologna, verrà presentato il portale www.storiaememoriadibologna.it che, tra l’altro, permette di consultare il foglio matricolare dei militari bolognesi che hanno combattuto nella Prima Guerra Mondiale.

 

‘Siamo onorati’ – riferisce il Sindaco Stefano Fiorini‘di ospitare questa mostra e la conferenza di approfondimento che ci permetteranno di aumentare la conoscenza della storia della nostra Patria e riflettere sul valore dell’impegno e del sacrificio. Sono passati cento anni dalla conclusione del conflitto, i testimoni diretti di quegli eventi ormai non ci sono più e, quindi, sono le Istituzioni a doversi fare carico della diffusione della memoria di quegli eventi e del loro significato.’

L’Assessora alla Memoria Storica, Daniela Occhiali, rammenta ‘Questo è il primo di una serie di appuntamenti che durante l’anno ci permetteranno di offrire a cittadine e cittadini, studenti e studentesse, l’opportunità di conoscere i fatti della Prima Guerra Mondiale, rendendo così onore ai tanti zolesi che hanno vissuto l’esperienza del fronte, in troppi perdendo la propria vita.’

 

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