UNIONCAMERE: Congiuntura per il commercio nel 4° quadrimestre 2017

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Dopo 18 mesi è ripresina

Nel quarto trimestre si registra un lieve aumento delle vendite (+0,1 per
cento). Nonostante ciò, il 2017 si chiude ancora con una flessione dello
0,5 per cento. L’inversione di tendenza in positivo riguarda le vendite
dello specializzato non alimentare. Un segno negativo più contenuto grava
ancora sulle vendite dello specializzato alimentare e di iper, super e
grandi magazzini. L’andamento delle vendite è correlato alla dimensione
d’impresa: sfavorevole per la piccola distribuzione, in leggera crescita
per le imprese medie e con 20 o più addetti. Rallenta la tendenza alla
riduzione delle imprese (-1,6 per cento).

Primo stop alla riduzione delle vendite dopo 18 mesi. Gli esercizi al
dettaglio in sede fissa dell’Emilia-Romagna realizzano un lieve aumento
delle vendite a prezzi correnti (+0,1 per cento) nel quarto trimestre 2017
rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo emerge
dall’indagine congiunturale realizzata da Camere di commercio e
Unioncamere Emilia-Romagna. L’inversione di tendenza in positivo delle
vendite non si è riflessa nell’andamento del saldo tra le quote delle
imprese che rilevano un aumento o una diminuzione tendenziale delle
vendite che ritorna negativo scendendo da +2,0 a -1,8 punti. Analogamente,
peggiorano leggermente i giudizi sull’eccedenza delle giacenze, il cui
saldo sale a 10,8 da 5,7 punti percentuali. Anche a causa della
stagionalità, le attese sono orientate verso una netta riduzione delle
vendite nel primo trimestre 2018, tanto che il saldo tra le valutazioni
delle imprese è sceso da +26,3 a quota -7,6 punti. Con riferimento al
primo trimestre si tratta dell’aspettativa negativa più contenuta dal
2008.

Il 2017 si è chiuso con una leggera riduzione delle vendite dello 0,5 per
cento, che segue l’analoga flessione dello 0,4 per cento del 2016.

Le tipologie del dettaglio. A determinare il segno positivo del trimestre
sono state le vendite del dettaglio specializzato non alimentare,
aumentate dello 0,5 per cento. Il dettaglio specializzato alimentare
accusa ancora una flessione delle vendite dello 0,7 per cento e anche
iper, super e grandi magazzini hanno confermato la tendenza negativa
avviata nel trimestre precedente con una lieve flessione dello 0,3 per
cento.

La dimensione delle imprese. Si attenua la correlazione tra l’andamento
delle vendite e la dimensione aziendale. La tendenza è negativa per la
piccola distribuzione, da 1 a 5 addetti (-0,3 per cento), mentre diviene
positiva per le medie imprese, da 6 a 19 addetti (+0,2 per cento) e in
misura leggermente più ampia per le imprese con 20 o più addetti (+0,5 per
cento).

Il Registro delle imprese. Potrebbe terminare la fase di progressivo
incremento della pressione sulla base imprenditoriale iniziata già nella
seconda metà del 2016.

Alla fine del 2017 erano attive 45.667 imprese del dettaglio, con un calo
dell’1,6 per cento (737 unità) rispetto a un anno prima. A livello
nazionale la tendenza negativa è leggermente più contenuta (-1,1 per
cento). L’andamento sfavorevole è determinato dall’ampia riduzione delle
ditte individuali (-656 unità, -2,0 per cento), e da quella delle società
di persone (-2,2 per cento, -222 unità), che risentono dell’attrattività
della normativa delle società a responsabilità limitata, che determina la
crescita delle società di capitale (+3,4 per cento, +147 unità).

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