Mi sono letto il numero 10 di Storia Dossier edito da Giunti avente quale argomento “I nobili dal medioevo all’ottocento nelle società europee” a cura di Claudio Donati . E così si scopre l’evoluzione della società altolocata che è passata dall’essere tale per la capacità di usare la spada e di essere al servizio del monarca, con i vari benefici relativi come le proprietà fondiarie che consentivano di dedicarsi ad attività loro più consone come la caccia, i tornei, le spedizioni militari ed altro dove non vi fosse il vile lavoro, progressivamente si sia anche, in parte, trasformata in una società di notai, giuristi, vescovi e cardinali, insomma di persone depositarie di una certa cultura dal momento che frequentare le Università del tempo costava un patrimonio. Anche i figli di ricchissimi mercanti potevano acquisire titoli universitari avendo alle spalle un cospicuo patrimonio. Il fatto di saper menar la spada finì in totale secondo piano essendo l’arte della guerra progressivamente cambiata. L’avvento delle armi da fuoco, le truppe mercenarie avevano portato il nobile ad essere il sovraintendente delle operazioni belliche, molte volte delegando tale incombenza al Capitano di Ventura, ben pagato. Quindi il nobile cosa aveva di elevato da giustificare la sua posizione ? Una vasta tenuta agricola da cui avere un reddito e dei beni atti a consentire una vita aliena dal vile lavoro, come detto. Spesso una compartecipazione ad attività mercantili da cui ricavare altri benefici economici, l’importante partecipazione alla attività politica al fine di condizionare le scelte della società non tralasciando i benefici al suo casato ed a quelli similari. L’aspetto culturale, anche quello, venne posizionato in second’ordine lasciando le incombenze avvocatesche, notarili a degli specialisti al proprio servizio grazie al danaro delle parcelle. Tale società, parlo di quella nobiliare, poteva così dedicarsi ad attività più consone al proprio ruolo : essere esperti d’arte e committenti di opere pittoriche e scultoree atte ad esaltare il proprio casato, musici che intrattenessero ospiti e familiari in balli e concerti domestici, non tralasciando di educare le figlie, specialmente, in quest’arte. Cuochi assoldati, spesso, a suon di danari da altre famiglie aristocratiche al fine di mostrare l’opulenza del proprio ruolo. Ovviamente la partecipazione alla vita politica era indispensabile al fine di garantire la continuità di simile stato sociale. Da non dimenticare la costruzione, in città o centri urbani, di un edificio atto a mostrare urbi et orbi la possanza economica e sociale della famiglia, ovviamente, spesso, con l’aggiunta di un fabbricato nelle proprietà agricole ove trascorrere i giorni di quiete fuori dal centro urbano e controllare i lavori, e le rendite, dei villici. Questo modus vivendi era, spesso, accomunato a quello dei ricchi mercanti molte volte desiderosi di appartenere a tale classe nobiliare talvolta con blasoni acquistati a suon di danari. Ma la società ha continuato a cambiare e progressivamente la borghesia si è insediata al livello più alto della società. Cosa aveva portato questa classe sociale ad essere egemone ? Il cambiamento dell’economia. Da prettamente agricola, con i trasporti via mare sempre più importanti di beni e mercanzie, con una progressiva industrializzazione nella quale diventavano sempre più importanti sia le capacità imprenditoriali e sia le conoscenze tecniche, i nobili si sono trovati, come Ercole, dinnanzi ad un bivio : o fare proprie le istanze economiche e sociali della borghesia e, quindi, calarsi quasi totalmente in detto mondo, o rifugiarsi negli aviti castelli o proprietà agricole e, passo passo, vedere diminuito il proprio peso sociale. Anche in questo secondo caso non è che un nobile non potesse far sentire la propria voce in ambito politico o imprenditoriale. Un esempio per tutti Bettino Ricasoli colui che fissò il modo di produrre il vino Chianti delle proprie tenute e dell’intera Toscana ed avendo un notevole peso nell’ambito politico. Facciamo un salto nell’attualità, qui, in Italia. Da parecchi decenni è sorta una nuova Nobiltà, la classe politica legata alle segreterie di partito comunemente definita la Casta degli Intoccabili. Per appartenere a tale Casta non sono assolutamente necessarie cultura, competenze e correttezze economico-finanziarie, è indispensabile una totale disinvoltura su ogni campo. Anche la Legge, che dovrebbe essere uguale per tutti, nei confronti degli appartenenti a tale Nobiltà, fa, spesso, delle eccezioni. Quella che espressa da un suddito potrebbe essere definita una volgare offesa o una manifestazione di totale ignoranza in taluni campi, se detta da un appartenente a tale Casta viene derubricata ad “Esternazione politica” e quindi non perseguibile. Mezzi di trasporto, pranzi luculliani, vacanze ed altro sono esclusivo appannaggio di tali appartenenti. Tra l’altro, dette segreterie, utilizzando danaro dei contribuenti, hanno la possibilità di spenderlo o, talvolta, sperperarlo, nelle più astruse imprese senza per questo pagar dazio, come si dice. Se poi un suddito si azzardasse a formulare critiche su tali spese o proporre soluzioni più a beneficio della collettività, immediatamente scatta una o più denunce per diffamazione. Questo tipo di denuncia è un primato europeo e, forse, mondiale della nostra Casta degli Intoccabili come ben evidenziato dalla stessa Unione Europea che ha stigmatizzato il fatto che gran parte di tali denunce siano prive di validi ragioni e fatte solo al fine intimidatorio. Vi è poi un sottobosco sessual-carrieristico in tale Casta che, come il sughero, talvolta viene a galla per essere prontamente affondato da una stampa ed altri mezzi di disinformazione al servizio del potere. Taluni hanno espresso l’opinione che il vero Medioevo, negli aspetti più meschini, non sia quello trascorso tra la caduta dell’impero romano e la scoperta dell’America, ma sia quello dell’attualità italiana. Rovesciare o modificare questa situazione non è facile. I centri di potere politico-economico sono nelle mani delle segreterie di partito (associazioni di privati NON istituzioni) come i mezzi di disinformazione al loro servizio e, talvolta, agevolati economicamente. Lo smantellamento della Sanità è uno dei chiari esempi di come vi sia un connubio tra centri di potere politico ed interessi economici del privato, ovviamente a danno della collettività. A ben guardare la cosa, in negativo, la riscontriamo nell’istruzione, nelle infrastrutture, nei lavori pubblici ed altro. Analizzando bene non è che poi, in ambito culturale, abbiamo chissà quali opere! Il Medioevo, quello vero, ci ha lasciato i lavori di Duccio di Boninsegna, Vitale da Bologna, Giotto con una incredibile ricchezza di altri geni, con architetti del livello di Brunelleschi ed altri, anche in altre arti abbiamo una eredità di altissimo livello. Oggi ci viede detto che Cristoforo Colombo ha scoperto l’America grazie alle indicazioni di Galileo Galilei, la Casta si esprime con un linguaggio da far rabbrividire Dante, Boccaccio, Petrarca e Guinizzelli ed altri 20 messi assieme. In compenso, nelle arti figurative abbiamo barattoli di “Merda di artista” venduti a caro prezzo. Si può cercare di mascherare questa debacle social-economico-culturale con qual si voglia giro di chiacchiere, ma come si diceva in campagna “L’aldam l’è semper aldam” tradotto “Il letame rimane sempre letame” ( ho fatto anche il contadino).