Sabato 12 e domenica 13 ottobre 2024 tornano, per la tredicesima edizione, le Giornate FAI d’Autunno, uno dei più importanti e amati eventi di piazza dedicati al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, organizzato dal FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano ETS.
Apriranno al pubblico luoghi d’arte, storia e natura, alcuni poco conosciuti e valorizzati, altri solitamente inaccessibili. Ad accompagnare i visitatori saranno i giovani volontari del FAI, organizzati nei Gruppi FAI Giovani che, assieme a tutti i volontari della Rete Territoriale della Fondazione e agli “Apprendisti Ciceroni”, racconteranno il patrimonio custodito nel nostro Paese.
Nella città metropolitana apre le porte il Castello di Galeazza (Crevalcore), voluto da Galeazzo Pepoli, capitano di ventura, che alla fine del 1300, dopo una vita di battaglie, si ritirò con la bellissima moglie in queste terre. I visitatori saranno accompagnati sulla torre, simbolo del loro amore. Si parlerà della storia di Alessandro Falzoni Gallerani, appassionato d’arte, poesia e cavalli, che nel 1870 ricostruì il castello in stile neo medioevale, fece dipingere e decorare le sale da grandi artisti e restaurò il bosco in stile inglese, dove anche Giosuè Carducci riposava all’ombra delle antiche magnolie. Le guide descriveranno la distruzione del terremoto del 2012 e di come Silvia, la pronipote, ha raccolto le pietre, una ad una, e ricostruito il castello. E ha voluto che fosse il FAI ad aprirlo per la prima volta.
A Medicina visita alla Chiesa di Santa Croce, appena restaurata e riaperta al pubblico, e nell’antico borgo di Portonovo un percorso itinerante condurrà i visitatori nei luoghi più significativi del paese, partendo dalla piazza, alla scoperta del cinema e delle antiche case dei mezzadri, con granai e magazzini. Il percorso include anche la visita al piccolo cimitero della frazione, che offre la possibilità di approfondire le vicende storiche di inizio secolo del biennio rosso e delle lotte contadine. A Medicina, e più precisamente a Palazzo della Comunità, i visitatori potranno anche scoprire la storia della liuteria e di Ansaldo Poggi, lo Stradivari del ‘900.
A San Lazzaro di Savena il fine settimana FAI è dedicato alla storia millenaria dell’Abbazia di Santa Cecilia della Croara, gioiello incastonato nel Parco dei Gessi e Calanchi dell’Abbadessa, da cui si scorge uno splendido panorama sulla città di Bologna, oltre che sui vigneti e uliveti sottostanti. Accompagnati nella visita da Don Ruggero Nuvoli, che mostrerà soffitti a cassettoni e affreschi di epoca rinascimentale, e le opere d’arte conservate nella Chiesa e risalenti a diverse epoche.
Imola propone un viaggio all’epoca di Caterina Sforza e Riario con la visita a Palazzo Sersanti. Lungo il perimetro di piazza Matteotti le guide FAI illustreranno i prospetti dei principali palazzi, pubblici e privati, le decorazioni in ferro battuto ed ebanisteria, le pitture e decorazioni lapidee che solo una attenta visita guidata può offrire. Inoltre, sarà possibile conoscere palazzo Calderini, residenza cittadina dell’omonima famiglia. Il palazzo solitamente è chiuso e ospita il Giudice di Pace, l’Avvocatura cittadina, l’Associazione e l’Ordine degli avvocati.
Diverse le occasioni di visita anche a Bologna: nel Quartiere Borgo Panigale si apre un piccola oasi agricola lungo la via Olmetola. L’Azienda Agricola Magli è una piccola realtà agricola di famiglia che porta avanti un progetto complesso quanto affascinante: produrre frutta e verdura seguendo un criterio di conversione totale verso il biologico e biodinamico, mettendo al centro del lavoro il rispetto della natura e il benessere del territorio. Proseguendo in via Felicina, da non perdere il Giardino delle Stanza Sonore, uno spazio naturale unico, uno scrigno di equilibrio e meditazione, dove la contemplazione della natura assume forme varie e affascinanti. Lo spazio è stato interamente creato da Patrizia Merendi, artista poliedrica che da anni ha svolto una importante ricerca sul tema della land art (di cui il giardino è espressione). L’area di Olmetola presenta interessanti punti di interesse artistico, tra i quali spicca l’Oratorio dedicato a San Michele Arcangelo un tempo parte del più ampio complesso di Villa Boschi. Un piccolo gioiello del neoclassicismo bolognese solitamente non visitabile e di grande valore artistico, che racconta di un passato glorioso di questa zona e delle sue ville patrizie.
Spostandoci in centro: grazie al FAI è possibile conoscere il Grand Hotel Majestic “già Baglioni”, con le sale affrescate dai Carracci e altri pittori del loro ambito. Un altro spazio solitamente chiuso al pubblico e visitabile nelle Giornate FAI, è Palazzo Grassi che consente ai visitatori di realizzare un vero viaggio attraverso i secoli nella storia di Bologna: dalla struttura medievale con portico ligneo si passa a sale del 1500 con cassettoni decorati per poi rimanere abbagliati dalla bellezza degli stucchi dei soloni e della cappella.
Info e programma dettagliato sul sito FAI