LIZZANO IN BELVEDERE (BO): Una piacevole serata al Fondaccio

0
295

DIALOGHI DOPO 10.000 ANNI DI STORIA

Ieri sera nella piazzetta de Il Fondaccio, a Lizzano in Belvedere, si è tenuto una tavola rotonda avente quale argomento 10.000 anni di frequentazioni del Belvedere. Dopo aver parlato del post glaciale Wurmiano, delle frequentazioni dell’età della pietra, mesolitico, siamo arrivati, di sfuggita, alla tarda età del bronzo e poi a Liguri, Etruschi, Galli Boi, Romani, Bizantini e Longobardi, ognuno di queste culture e popoli ha lasciato il suo segno in reperti archeologici, toponomastica, idronomi e nella linguistica di questi siti. Giunti al medioevo, il Belvedere è stracolmo di opere edilizie, luoghi sacri, simboli, vie di transito, case-fortezza, cinte murarie ed altro da non finire. E così è iniziato un dialogo su come utilizzare questo cospicuo patrimonio a vantaggio della attuale popolazione in evidente crisi socio-economica. Facendo alcuni conti basati su cifre fornite in Internet da Centri turistici, Ministeri del Turismo europei, Dipartimenti Universitari deputati a questi studi ed altri Enti, siamo giunti alla conclusione che, stando dalla parte dei bottoni, come si dice, ovvero facendo i calcoli più al ribasso possibile, il Belvedere potrebbe avere un apporto annuo non inferiore ai 2 milioni di € da aggiungersi alle attuali entrate e consentendo una migliore continuità operativa a chi lavora nel settore turistico. Accenno solo a tre voci : Via di visita ai luoghi di culto del territorio ( 25 fra chiese, oratori e santuari) con un notevole patrimonio storico ; Vie di Transito Transappenninico ( ve ne sono 3 fondamentali + una secondaria ) certificate da reperti sin dall’età della pietra e da documentazioni dall’Alto Medioevo sino alla attualità ; Attrezzature di aree di campeggio per camper e roulotte ( seguendo i modelli di vari stati europei, Francia, Germania e Spagna in testa) in vari siti del territorio dal Cavone alla Valle della Dardagna, al crinale Vidiciatico-Gabba e Valle del Silla . Vi sarebbero altre opportunità che non sono state trattate. Certo che smuovere le acque in un mondo partitico-amministrativo da parecchi decenni orientato solo sui grandi appalti, sarà difficile. Un eventuale programma di spesa ed attuazione delle tre voci accennate richiederebbe investimenti assai modesti, neppure paragonabili agli impianti a fune costantemente esaltati. A proposito di questi ultimi, sino a ieri decantati quali indispensabili supporti per l’attività sciatoria, dopo la pubblicazione dei dati ISPRA che certificano un crollo di precipitazioni nevose di oltre il 90% in tre regioni : Sardegna, Toscana ed Emilia-Romagna dal 1951 al 2022, si sono elucubrati altri argomenti per giustificare le faraoniche spese di tali impianti a fune. Che le precipitazioni nevose stessero scendendo sensibilmente e le temperature in quota stessero salendo velocemente, nel mondo partitico-amministrativo non se ne era accorto nessuno. Vi è da dire che, facendo due semplicissimi conti, si può ipotizzare che fra i 7 ed i 10 anni le precipitazioni nevose nella zona del Corno alle Scale saranno episodiche e di scarsa entità, statisticamente parlando, con temperature in costante aumento. Ed allora, quali sono i novelli argomenti a sostegno di tali impianti a fune ? Quello di portare sul crinale appenninico portatori di handicap motori onde consentire loro di girovagare su tali zone. Peccato che a più basse quote non vi siano, spesso, servizi e luoghi adeguati alle necessità di tali persone. Attendiamo fiduciosi che tali impianti a fune verranno pubblicizzati per portare sui crinali paraplegici a scorrazzare e ciechi per ammirare i tramonti. Un conoscente mi ha detto di aver letto che la sola costruzione di una nuova seggiovia in sostituzione di un’altra perfettamente funzionante, riporterà il Belvedere al 1960. Confesso che più di una seggiovia si tratti di una particolare macchina del tempo ! Roba da far impallidire E.G. Wells e del suo racconto fantascientifico “La macchina del tempo” di più di un secolo fa ! Certo che al sottoscritto ritornare di colpo al 1960 farebbe molto piacere ! Mi ritroverei a suonare in un complessino jazz con cari amici, riascoltare la dichiarazione d’amore di una sedicenne ambedue seduti sui gradini di una casa di Lizzano ed altro . Spero che questo ambizioso programma temporale legato ad una seggiovia venga mantenuto ! Non dovrò farne cenno alla consorte, allora aveva nove anni, non so come la prenderebbe !

SHARE

Lascia un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here