Si sta facendo la conta dei danni per le imprese della Valsamoggia dopo la “bomba d’acqua” di ieri. Per fortuna nelle imprese Cna al momento non si registrano danni gravissimi, ma ci sono comunque imprese edili che hanno avuto danni nel magazzino, carrozzerie che hanno visto entrare l’acqua nel garage, idraulici che hanno avuto l’acqua in casa e danni all’impresa.
“Siamo preoccupati per le nostre imprese e per i cittadini colpiti dalla alluvione di ieri in Valsamoggia– commenta Simonetta Soverini, Presidente Cna Area Reno, Lavino, Samoggia –. E’ ancora in corso una stima esatta dei danni, ma già capiamo che gli effetti sono stati evidenti. Non solo quelli diretti sulle strutture, ma anche quelli indiretti che riguardano la viabilità interrotta e il pericolo di smottamenti. Come già abbiamo fatto con l’alluvione dello scorso anno, Cna è a disposizione dei suoi associati imprese, cittadini e pensionati per offrire informazioni e assistenza”.
“Certamente quella di ieri è stata l’ennesima ‘bomba d’acqua’ tipica ormai degli effetti del cambiamento climatico – prosegue Simonetta Soverini -. Però non possiamo non chiedere alle Istituzioni e a chi ha la responsabilità sui corsi d’acqua cosa è stato fatto in quest’anno trascorso dall’alluvione dello scorso anno che aveva colpito sempre questi territori. Quali opere sono state eseguite, quale prevenzione è stata fatta, come è proceduta la pulizia sia all’interno dei corsi d’acqua che sugli argini e sui fossi ai lati delle strade? Insomma quale pianificazione era stata programmata per evitare che fenomeni come quelli del maggio 2023 si potessero ripetere?”.
“Dopo un’esatta analisi dei danni – conlude Simonetta Soverini – Cna chiederà con forza a Istituzioni locali, regionali e nazionali come verranno aiutati imprese e cittadini che hanno subìto danni, ragionando in termini di risarcimenti. Cna, imprese e cittadini vogliono risposte chiare, tempi certi e non rimpalli di responsabilità. E’ evidente che, al netto delle campagne elettorali, sul tema della tutela del territorio tutti devono lavorare in un’unica direzione: la tutela di imprese e cittadini”.
Si ha l’impressione che in Alto Loco non ci si voglia rendere conto che ci sia una Crisi Climatica. C’è chi ha ripetuto più volte che la Crisi Climatica è solo un’opinione. Questa persona sarà un opinionista ma di elementi scientifici ne mastica poco. Se l’intera comunità scientifica mondiale riporta dati, cifre ed elementi atti a certificare questa Crisi Climatica, rifiutare questo approccio scientifico significa accorparsi al gruppo dei terrapiattisti o a quello, arcaico, della terra al centro dell’universo. Non siamo messi bene