Fare una cordata, istruzioni per l’uso

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Gentile Sig. Scagliarini

La seguo da anni ed ho molta stima per tutto quello che Lei e’ e riesce a trasmettere.
Le scrivo perche’ vorrei una semplice informazione, vista la Sua esperienza e conoscenza, sulle regole di legarsi in cordata nel caso di una escursione sull’introduzione coi ramponi in ambiente innevato.

Nel caso specifico mi riferisco alla zona di Corno alle Scale (canalino 4), nel Comune di Lizzano in Belvedere (BO).

Nell’organizzare una prima uscita con i ramponi e picozza, per una lezione di alpinismo, in ambiente innevato, in presenza di principianti che devono affrontare un canale classificato PD, con pendenza 45-50%, riterrebbe necessario legarsi  in cordata fin da subito (cioe’ a valle)? Oppure si legherebbe sulla progressione, (con una pendenza del 50%!!) dopo circa 150-200 mt, per poi affrontare la parte piu difficile in cordata?

Io e mio marito (60enni) siamo due principianti e vorremmo fare una prima lezione di alpinismo al Corno alle Scale, canalino 4 (classificato abbastanza difficile) e alcuni istruttori ci hanno detto che non ci si lega in cordata fin da subito, ma solo dopo una salita di circa 150-200 mt. Considerata la pendenza di circa 50%  non mi pare molto prudente.

Mi scusi se ho pensato a Lei, ma per me il suo giudizio e’ molto importante, vista la Sua grande esperienza.

Del resto non ho trovato regole precise sulle cordate (in caso di principianti) che sembra siano rimesse alla valutazione della guida di volta in volta.

La ringrazio per il Suo contributo che terremo in grande considerazione nella scelta della nostra escursione.
In attesa, cordiali saluti.

Renza Fattori

 

 

Sig.ra Fattori,

innanzi tutto un avvertimento : se si è principianti o non esperti, è meglio non fare da istruttori a persone senza esperienza. Vi sono rischi di carattere giuridico assai gravi. A livello tecnico le esprimo miei pareri personali che non vogliono essere un condensato di istruzione di alpinismo, ma solo espressioni di elementare buon senso. Reputo più sensato operare già in cordata,( due o tre ? ) all’inizio della pendenza, anche modesta, al fine di acquisire dimestichezza con la progressione e con l’uso degli attrezzi. L’uso dei ramponi e della piccozza non è istintivo ma richiede un minimo di esperienza. Ricordiamoci che in cordata il più esperto fa da primo, ma al secondo spetta il compito di fare sicura al primo. In caso di caduta o scivolo del primo, spetta al secondo trattenerne la caduta. Tanto per citare un rischio, nell’uso dei ramponi, quello di incastrare le punte dell’attrezzo nell’altro piede. Pertanto si opera a gambe leggermente divaricate. La becca o punta della piccozza va sempre in avanti e non verso il corpo di chi la impugna. Sono regole elementari ma da impiegare anche in semplici escursioni su terreno innevato o ghiacciato. L’uso della corda di assicurazione richiede una certa esperienza sia nella esecuzione dei nodi e sia nel suo mantenimento nella progressione. Riporto, comunque, quando detto in apertura, chi si assume la responsabilità di fare da guida a qual si voglia persona, in caso di incidente, corre rischi penali assai gravi. E’ questo un problema assai dibattuto da anni. Ponga caso, che il sottoscritto, girando per il Corno, veda quattro sprovveduti fare manovre avventate sull’orlo di un salto di roccia o di ghiaccio ed avesse la sprovvedutezza di avvicinarsi e dire loro di non agire a detta maniera. Uno dei quattro cade e si fa male, i rimanenti tre mi denunciano per aver dato loro consigli errati. Essendo io la persona più esperta finirei in tribunale quale responsabile del disastro. Infatti il compianto Giovanni Badino, eccelso speleo ed alpinista, consigliava, in casi analoghi, di allontanarsi il più possibile e di vedere la scena da lontano. Non sarà il colmo dell’altruismo ma è doveroso tutelare, in primis, la propria persona.

Cordiali saluti

Ettore Scagliarini

 

PS. Su questi argomenti le consiglio di rivolgersi al Club Alpino Italiano 

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