BOLOGNA – Notti violente: due 16enni arrestati dai carabinieri del Nucleo Radiomobile

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I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bologna hanno arrestato due 16enni per tentata rapina aggravata in concorso. È successo nella notte del 27 gennaio 2024, quando i Carabinieri della Centrale Operativa sono stati informati di un’aggressione all’incrocio tra via San Donato e Viale della Repubblica, da parte di due ragazzi nei confronti di un altro ragazzo, che chiedeva aiuto in lingua inglese. Il malcapitato, raggiunto poco dopo dai Carabinieri e identificato in un 19enne turco, residente a Bologna, riferiva ai militari di essere stato avvicinato da due giovani che, dopo averlo preso a pugni, gli avevano puntato un coltello a serramanico sulla pancia per spaventarlo, allo scopo di rapinarlo. Il 19enne, ancora in preda al panico e dolorante sul volto e all’addome per i pugni ricevuti, proseguiva il suo racconto, dicendo ai Carabinieri di essere riuscito a liberarsi, fuggendo in direzione del centro e chiedendo aiuto a un tassista che, compresa la situazione, lo faceva salire a bordo per metterlo al sicuro dai due soggetti che lo stavano inseguendo. Grazie alla descrizione accurata dei fatti, fornita dal 19enne, i due presunti autori sono stati individuati poco dopo nelle vicinanze dai Carabinieri che avevano attivato le ricerche. Uno dei due 16enni ha consegnato ai Carabinieri un coltello a serramanico che aveva con sé. Urtati dalla cattura, i due ragazzi – che nel frattempo erano stati accompagnati in caserma per le procedure di foto segnalamento – hanno proferito frasi del tipo: “Appena esco sparo al primo Carabiniere che mi capita davanti…”. Su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna, i due 16enni sono stati accompagnati in una struttura della giustizia minorile.
Il 29 gennaio 2024, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale per i Minorenni dell’Emilia Romagna ha convalidato l’arresto e nei confronti dei due minorenni è stata emessa la misura della custodia cautelare.

Foto d’archivio CC

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