ANZOLA EMILIA (BO): 49enne straniero arrestato in flagranza di reato due volte in meno di 24 ore

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I Carabinieri della Stazione Bologna Borgo Panigale e della Sezione Radiomobile della Compagnia Bologna Borgo Panigale, nel corso della notte e del successivo pomeriggio di sabato 27 gennaio scorso, hanno arrestato un 49enne di origine tunisina, residente in provincia di Bologna, coniugato, pregiudicato, accusato del reato di violazione della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinamento alla persona offesa. Il provvedimento cautelare, richiesto dalla Procura della Repubblica di Bologna ed emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari, è scaturito a seguito della querela presentata dalla moglie, 48enne italiana, nell’agosto del 2023. L’applicazione della predetta misura non ha sortito alcun effetto deterrente, infatti già all’inizio del mese di gennaio 2024, l’uomo è stato denunciato per la violazione del provvedimento cautelare ed arrestato, 10 giorni dopo, per la medesima violazione.
(primo arresto) È successo verso le ore 1:00 circa della notte di sabato quando la pattuglia della Stazione di Borgo Panigale, si è recata velocemente presso l’abitazione della donna nel Comune di Anzola Emilia, la quale aveva segnalato sul numero di emergenza 112, la presenza del marito che, con la scusa di dover prendere il passaporto che aveva dimenticato in casa, l’aveva convinta a farlo entrare senza non voler più andar via. I militari, prontamente intervenuti presso l’abitazione segnalata, hanno bloccato l’uomo, il quale si presentava in evidente stato di alterazione psicofisica dovuta all’assunzione di sostanze alcoliche. Il 49enne è stato portato in caserma e, dopo le formalità di rito e su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, è stato arrestato. Dopo la celebrazione del processo con rito per direttissima, allo straniero è stata applicata, in aggiunta a quella già in vigore, anche la misura cautelare dell’obbligo di dimora, con contestuale permanenza notturna presso l’abitazione della zia nel Comune di Bologna. (secondo arresto) Poche ore dopo il processo, verso le ore 14 circa, una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile, nel transitare nei pressi dell’abitazione della donna, ha riconosciuto l’uomo e, sapendo della sua misura cautelare in corso di validità oltre che dell’arresto avvenuto nella notte, lo hanno immediatamente raggiunto. Il 49enne nel frattempo è entrato all’interno del palazzo ed ha raggiunto l’appartamento della moglie, al momento non presente in casa. I militari, avendolo visto entrare nel palazzo, quindi avendo certezza che fosse dentro l’appartamento della moglie, lo hanno invitato più volte ad aprire la porta dell’appartamento. L’uomo, il quale era stato intravisto dai militari attraverso la finestra dell’abitazione mentre si muoveva in continuazione e in evidente stato di agitazione, forse perché alla ricerca della moglie, non ha ottemperato alle parole dei militari, i quali, essendo a conoscenza dei fatti accaduti in passato e preoccupati che lo potesse fare di nuovo (in altre circostanze per sfuggire al controllo dei militari, si era calato dalla finestra per raggiungere la strada), hanno immediatamente richiesto l’intervento di una squadra dei Vigili del Fuoco che, giunta sul posto, ha forzato la serratura della porta, aprendola. Il 49enne, il quale nel frattempo aveva sentito tutto quello che stava accadendo fuori, per sfuggire ai militari, ha pensato bene di nascondersi. Dopo varie ricerche, i carabinieri lo hanno scovato all’interno della camera da letto, nascosto nel vano contenitore del letto matrimoniale, sotto una giacca di colore nero in evidente stato di agitazione. A seguito della perquisizione, il 49enne è stato trovato in possesso di circa 4 grammi di sostanza stupefacente del tipo Hashish, motivo per il quale è stato anche segnalato amministrativamente alla locale Prefettura come assuntore di sostanze stupefacenti. Portato in caserma, su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, l’uomo è stato nuovamente arrestato e tradotto in camera di sicurezza, in attesa del processo con rito per direttissima.

Foto d’archivio CC Bologna

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