Forse, non tutti sono a conoscenza del fatto che a Pontecchio Marconi, guardata orgogliosamente dalla fiera sagoma di Palazzo Rossi, sorge Rainbow Cocche, fattoria che ospita già ora una cinquantina di galline, tra razze diverse e uova colorate, di qualità superiore.
L’idea di tutto ciò, che pian piano ha attirato l’attenzione di curiosi e appassionati di campagna e agricoltura, è frutto dell’impegno e creatività di Thomas e Nicolò, due giovani del territorio che hanno deciso di investire tempo e denaro in qualcosa di nuovo.
Una realtà che possa guardare al futuro, ma al contempo tornando alle origini ed agli antichi mestieri della terra, in una società odierna dove, visti i recenti sviluppi, anche la moderna industria sembra mostrare evidenti segni di fragilità.
A Rainbow Cocche, sono le curiose e veloci galline ad accogliere il visitatore che entra in una vera e propria oasi di pace, mentre lo sguardo non può fare a meno di poggiarsi sulla cura dei dettagli che caratterizzano il posto. Dettagli che si concentrano sul benessere degli uccelli ospiti, ben curati e seguiti dai due giovani che, non senza difficoltà, stanno ampliando un progetto che possa includere anche laboratori didattici rivolti ai più giovani ed alle scuole.
– Quando è iniziata l’avventura di Rainbow Cocche e come mai avete deciso di imbarcarvi in questa esperienza?
È iniziata abbastanza di recente nel 2021, quando abbiamo deciso di acquistare il terreno solo per pura passione senza avere un progetto preciso. L’ex proprietario del lotto ci aveva lasciato le sue 4 galline livornesi e da lì è nata l’idea delle uova colorate dopo aver visto alcune foto online. Da 4 sono diventate 10, poi 20, poi oggi sono 50. Ovviamente in questo tempo abbiamo studiato molto sul tema anche se ci sono sempre cose nuove da imparare che solo l’esperienza pian piano può insegnare.
– Come mai la scelta di riunire tante razze diverse di galline?
La scelta delle galline è stata fatta principalmente in base al colore del guscio delle uova che depongono e alla loro resistenza a vivere in un allevamento come il nostro allo stato semibrado: Marans dal color cioccolato, Araucane color azzurro, Olive egger colore verde, Livornesi e Ancona per il bianco, Australorp e Sussex per il crema chiaro, poi ci sono anche Wayandotte, Amrock per il rosa, Modenesi. Poi, vari ibridi che facciamo nascere noi per poter ottenere sempre più sfumature diverse di colori, un lavoro che non è semplice e richiede tanto tempo e pazienza, è un po’ come avere davanti una tavolozza di un pittore che mischia i colori primari per ottenerne di nuovi.
– Quali i pro e i contro di un’attività di questo genere, anche a livello di cura e nutrizione?
Le difficoltà non sono poche. Alcune gestibili e altre no. In un allevamento naturale dove le galline vivono ventiquattrore al pascolo in mezzo ad erba, alberi, fiori e piante aromatiche, sono in balia degli eventi climatici e dell’alternanza delle stagioni (a differenza delle galline da allevamento intensivo che vivono in ambienti artificiali controllati con temperature e luce costanti dove raramente vedono la luce del sole).
Innanzitutto non c’è una deposizione di uova costante perché in natura le galline fanno pause, poi c’è il problema dei predatori come volpi, faine e rapaci e pure quelli a due gambe! (gestibile, grazie a pollai all’avanguardia con porte automatiche che si chiudono la sera e riaprono la mattina e una recinzione sicura di tutto il perimetro). Poi ci sono malanni stagionali, come semplici raffreddori che, purtroppo possono risultare fatali se le galline sono poco resistenti o sotto stress. Non utilizziamo farmaci o integratori di sintesi, se non per questioni gravissime e comunque siamo sempre seguiti da un veterinario specializzato.
Diventa quindi fondamentale curare tantissimo la loro alimentazione e stile di vita fin da pulcini per renderle resilienti e mantenere le loro difese immunitarie sempre al massimo. Negli allevamenti intensivi si utilizzano farmaci in quantità e tutte le galline vengono eliminate e sostituite ogni 18 mesi. Noi aboliamo qualunque tipo di violenza e sosteniamo il loro ciclo naturale di vita, sono esseri senzienti in grado di provare emozioni e vogliamo garantire loro un felice e sereno presente. Le alimentiamo con mix di granaglie che creiamo noi, le quali vengono spesso fermentate, in modo da essere molto più assimilabili e biodisponibili. Hanno a disposizione vari nidi sparsi in giro in cui possono andare a deporre con tranquillità senza essere disturbate, proprio come dovrebbe accadere in natura. Acqua sempre fresca in abbeveratoi puliti quotidianamente così come fondamentale è la regolare pulizia dei dormitori. Abbiamo anche adibito zone con sabbiere per la loro toeletta quotidiana e playground con posatoi ed altalene! Tutto questo è molto più oneroso rispetto ad allevamenti tradizionali o intensivi e richiede studio ed esperienza per cercare di ottimizzare sempre di più il loro benessere, ma la soddisfazione di vederle razzolare e correre felici, belle e sane non ha prezzo e ci ripaga di tutte le fatiche!
– Un ritorno alla terra, le sue attività principali e le nostre tradizioni, in un periodo nel quale l’industria italiana sta attraversando una crisi che pare senza fine, siete del parere che il vostro esempio possa essere imitato da altri, in futuro?
Sicuramente c’è un grande ritorno alla terra anche nelle nuove generazioni, nascono sempre più esempi lodevoli di coltivazioni sostenibili e questo ci rende speranzosi in un futuro che spesso sembra sempre più cupo sia a livello sociale che ambientale. L’ideale sarebbe avere tante piccole realtà locali, ognuna con i propri punti forti e il consumatore che oggi è sempre piú attento ed informato dovrebbe cercare di “scovarle” nel proprio territorio per favorire acquisti più sostenibili.
– Siete dell’idea che si possano avvicinare anche i più giovani a conoscere la vostra realtà, magari tramite corsi e laboratori didattici, che possano abbattere in un certo qual modo le barriere invisibili ma presenti che separano i mestieri del passato con una fin troppo fitta rete di informazioni attuali e virtuali, spesso nemmeno troppo verificate?
Assolutamente si! Anzi é un fattore molto importante perché giovani consapevoli saranno adulti altrettanto coscienziosi sulle problematiche che purtroppo si dovranno affrontare soprattutto dal punto di vista climatico e ambientale. Riceviamo spesso visite di famiglie con bambini i quali restano piacevolmente stupiti di vedere le nostre galline e si divertono moltissimo osservando i loro comportamenti naturali senza gabbie o recinti che le separano!
– Spesso le galline vengono bollate come animali fin troppo “basici”, mentre è invece indubbio il loro complesso sistema organizzativo e uno schema sociale e gerarchico preciso. Potete spiegarci gli aspetti più peculiari e curiosi?
“Cervello di gallina” é un’espressione che assolutamente non da loro giustizia. Sono animali intelligentissimi con gerarchie e comportamenti sociali complessi. Esistono tantissimi aspetti diversi e sfumature che, solamente in un ambiente idoneo e non repressivo, possono essere osservati adeguatamente.
– Quali progetti avete per il futuro di questa iniziativa? Avete accennato a un giardino botanico…
In realtà il progetto principale, oltre a quello delle galline é la creazione di un parco/giardino botanico con tanta biodiversità attraverso una scelta di piante e alberi “del futuro” ovvero quelle più resistenti a situazioni climatiche estreme che purtroppo saranno sempre più presenti. Un equilibrio di bellezza estetica e ambientale. Non solo piante autoctone, ma anche quelle che probabilmente lo diventeranno nelle nostre zone a causa di un cambio di clima graduale. Abbiamo 3 ettari a disposizione, non sono molti ma è il nostro modo per cercare di fare qualcosa per combattere il cambiamento climatico e dare valore al nostro territorio. Anche a livello didattico non sarebbe da sottovalutare. Noi comunque abbiamo molta speranza nel futuro e dato che la botanica é una grande passione lo facciamo anche divertendoci! Non appena ci saranno un po’ di piante cresciute e si vedranno dei risultati, daremo un nome al parco e lo renderemo visitabile anche attraverso visite guidate.
Attenzione, amore per i mestieri che hanno contraddistinto generazioni, per la natura ed i suoi abitanti. L’arte che si mescola perfettamente al Pianeta Terra, nel non facile tentativo di creare e portare avanti un equilibrio perfetto tra gli esseri umani e il mondo animale, nella speranza, forse ancora concreta e Rainbow Cocche ne è un ottimo esempio, che si possa procedere parallelamente, nel rispetto e nella voglia di apprendere tutto ciò che ci circonda e che spesso “bullizziamo” traendone invece importanti insegnamenti e maggiore evoluzione personale, oltre che professionale.
E la gratitudine di tutto questo è ben visibile negli occhi delle galline che corrono libere nel loro ambiente, attendendo il suono del campanello che preannuncia un lauto pasto!
Tutto il resto, potete scoprirlo sul profilo Instagram di Rainbow Cocche, mentre Thomas e Nicolò vi aspettano per conoscervi dal vivo e soprattutto farvi conoscere le loro beniamine!