Torna a Valsamoggia da domani, giovedì 11 maggio, AUT/AUT, il Festival contro le mafie nato nel 2012 con l’obiettivo di raccogliere le disposizioni della Legge Regionale 3/11 “Misure per l’attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile”. Dopo aver toccato negli anni tanti aspetti della legalità, dalle ecomafie alla speculazione edilizia, dalla mala finanza ai rapporti tra mafia e istituzioni, coinvolgendo i cittadini ma soprattutto i più giovani attraverso tanti progetti fatti in stretto collegamento con le scuole, il Festival arriva quest’anno ad esplorare il grande tema dei diritti umani e della discriminazioni e lo fa partendo dall’articolo 3 della Costituzione “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
“Partiamo da qui – spiega Elio Rigillo, Direttore della Fondazione Rocca dei Bentivoglio, che organizza il Festival fin dalla sua nascita – per ricordarci che ogni sistema di legalità non può prescindere da un approccio inclusivo in tutti i campi della vita civile. Il rischio è quello altrimenti di favorire la nascita di uno spazio in cui mafie e corruzione si diffondano ed erodono dall’interno la vita pubblica. Archiviata quindi definitivamente la fase emergenziale che ci ha costretti a ridimensionare la programmazione degli ultimi anni, torniamo finalmente tra le persone con due presentazioni di libri, un evento sull’emigrazione italiana che comprende la visione di un corto vincitore di un premio, uno spettacolo teatrale e una cena di autofinanziamento che ci aiuterà a coprire progetti che coinvolgono i giovani. Un programma vario adatto alle tante generazioni del territorio da sempre sensibili a questi argomenti”.
“Il Festival Aut Aut – aggiunge Angela Di Pilato, Assessora alla Cultura del Comune di Valsamoggia e coordinatrice di Avviso Pubblico per l’area metropolitana di Bologna – risponde perfettamente all’obiettivo di mantenere alta l’attenzione sul tema della legalità e della cittadinanza attiva che come Istituzioni abbiamo il dovere di perseguire. Gli appuntamenti organizzati nella settimana del Festival promuovono la lotta alle diverse facce di nuove e antiche forme di discriminazioni e propongono anche incontri speciali, dedicati alle buone pratiche di contrasto all’illegalità come quello del 17 maggio sulle strategie e le buone pratiche con cui le amministrazioni locali, anche grazie agli Enti Culturali e alle reti di Libera e di Avviso Pubblico, contrastano l’infiltrazione mafiosa nel tessuto economico e sociale e all’interno delle proprie istituzioni”.
Il Festival dedica un’attenzione particolare ai ragazzi, cittadini di domani, attraverso il coinvolgimento delle scuole con incontri nelle classi, progetti con la sede di Crespellano dell’Istituto Alberghiero Veronelli nell’ambito del progetto “Coltivare Futuro” che vede interessati dalaboratori anche il Centro Giovanile di Castello di Serravalle e i gruppi socio educativi a Savigno. Il lavoro, frutto di un partenariato tra Fondazione Rocca dei Bentivoglio, Associazione Cooperare con Libera Terra, Libera Bologna e Cooperativa CADIAI, culminerà con un camp estivo dedicato a 20 ragazze e ragazzi tra i 14 e i 17 anni presso la Cooperativa Terre Joniche Libera Terra nel crotonese.
Il camp, di Impegno e Formazione sui beni confiscati alle mafie, nasce per valorizzare il riutilizzo sociale di questi beni attraverso momenti di impegno concreto, per conoscere meglio i territori in cui sono inseriti e per formare i partecipanti sui temi dell’antimafia sociale attraverso racconti e testimonianze (maggiori info: https://www.frb.
“Cadiai – spiega Giulia Casarini, Responsabile dell’Attività Sociale di Cadiai e Consigliera di Amministrazione della Cooperativa Terre Joniche – collabora da sempre con Libera Bologna e l’Agenzia Cooperare con Libera Terra per la sensibilizzazione e la realizzazione di percorsi di promozione della cultura della legalità, antimafia e di cittadinanza attiva. Con l’adesione avvenuta nei mesi scorsi della Cooperativa, che opera su Valsamoggia da lungo tempo, alla Biblioteca della Legalità si sono create le condizioni per sviluppare progetti culturali specifici, che racchiudono percorsi formativi, eventi culturali e scambi con realtà che gestiscono beni confiscati con cui ci rapportiamo. Si tratta di prendere e far prendere coscienza rispetto al fatto che le mafie non sono qualcosa che si colloca altrove, vicino o distante che sia, ma che da questi fenomeni siamo sempre e comunque tutti toccati: se il tessuto economico e sociale non è sano per qualcuno, non lo è per nessuno.”
IL PROGRAMMA – Si parte giovedì 11 maggio con un appuntamento che, grazie alla genetica spiegata da uno dei massimi esperti in materia, Guido Barbujani, vuole dimostrare come facciamo tutti parte di un’unica specie, quella umana e si prosegue il 12 maggio con un confronto sulla migrazione a partire dalla presentazione del libro illustrato “Migrando” dell’autrice argentina Mariana Chiesa Mateos e la proiezione del corto di Giulia Peragine su Mariana Chiesa “Descendo de los barcos – Vengo dalle navi” vincitore, nel 2015, del premio “Memorie migranti”. Nel pomeriggio di sabato 13 maggio Stefano Bartezzaghi, semiologo ed enigmista, partendo dal suo libro “Senza distinzione”, attraversa i territori dei tabù e degli stereotipi, delle identità e delle categorie e, sempre il 13 maggio, ma la sera, sarà la volta dello spettacolo teatrale “Lockdown memory” a cura della compagnia Instabili Vaganti, progetto nato durante il periodo di chiusura dovuto al Covid che analizza le proteste di quel periodo tra le quali il movimento Black Live Matters. Mercoledì 17 maggio si farà invece il punto sui beni confiscati alle mafie e le buone pratiche, attività e azioni per la legalità. Angela Di Pilato, Assessora alla Cultura del Comune di Valsamoggia e coordinatrice metropolitana Avviso Pubblico dialoga con Antonio Monachetti di Libera Emilia-Romagna, Maria Elena Mililli, Vicesindaca di Maranello e Renato Franco Natale, Sindaco di Casal di Principe, comune campano in provincia di Caserta.
In coda all’edizione 2023 del Festival Aut Aut, a supporto del camp estivo, anche una cena di autofinanziamento che si terrà mercoledì 24 maggio alle ore 20 a Crespellano (Sala Mimosa, Via Provinciale, 267, 40053 Valsamoggia). Il menù antimafia sarà ideato, cucinato e servito dagli studenti della sede di Crespellano dell’Istituto Alberghiero “Veronelli” e sarà realizzato utilizzando prodotti del Consorzio Libera Terra Mediterraneo. Nel corso della serata sarà possibile ascoltare alcune testimonianze di impegno alla promozione della legalità da parte delle realtà aderenti al progetto e da studenti del “Veronelli” che, oltre a seguire l’organizzazione della cena, hanno seguito un percorso formativo sulla filiera dei prodotti di Libera Terra e sulla gestione dei Beni confiscati alle mafie.
Le prenotazioni per la cena si possono fare entro il 14 maggio online su https://prenota.