Florilegi Alto Appenninici

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Vi sono momenti nei quali la mente rivive determinati attimi del passato, anche recente, che l’hanno colpita. Ne accenno qui alcuni che mi sono rimasti impressi : Solita assemblea avente per argomento una balzana idea molto datata. Un signore, favorevole a tale realizzazione, mi si avvicina e con fare da carbonaro mi dice :”Ma lei lo sa che siamo all’inizio di una nuova era glaciale ?” e non fu l’unico. Stante i miei trascorsi di studente di geologia e, attualmente, lettore di riviste internazionali in merito, rimasi colpito da tale affermazione apodittica. Gli studi di Milankovic , l’esame di tante ere geologiche, lo studio di fauna e flora del passato, tutto nel bidone delle immondizie ! Quello che cambia il clima è la presenza o meno di un sistema di seggiovie.

In dette assemblee si parlò, di sfuggita, molto di sfuggita, degli studi fatti da un Dipartimento dell’Università di Bologna in merito alla economia ed al turismo dell’Alto Appennino Bolognese. Il tutto con cifre, percentuali, analisi e conclusioni. Le due opere furono ridicolizzate in pochi istanti da un rappresentante della intellighenjia montana con una frase che passerà alla storia per profondità di analisi, sintesi dialettica e retroterra culturale :”Ma cosa vuoi che sappiano all’Università della montagna ! Parlano di cose che non conoscono ! Io sì che posso parlare della montagna, so anche dove crescono i funghi !” . E’ noto che i funghi consentono analisi statistiche, estrapolazioni socio-economiche ed altro. Se non ci fosse stato l’illuminatore montano, queste cose non le avremmo sapute.
Sempre in merito a quello che è stato definito il Mega Collegamento Galattico Corno alle Scale-Doganaccia-Cimone, che ha richiesto vari convegni, assemblee, riunioni di un certo Brain Trust montano per sviscerare tutte le problematiche di una idea priva di : analisi strutturale, impatto ambientale, ritorni economici, metodologie costruttive, percorsi di fattibilità e tante altri aspetti di una operazione talmente complessa che, per stare nel sicuro, non c’era niente di niente, a parte i cospicui finanziamenti pubblici su solide basi di Aria Fritta, mi sono trovato a sciare, nel Febbraio 2018 alle Polle, nel comprensorio del Corno alle Scale. Essendo in quattro gatti, era un giorno feriale, con gli sci ai piedi, un signore, non giovanissimo, mi fece osservare la presenza di un gigantesco telone nei pressi della Baita del Sole su cui campeggiava la seguente scritta :”I montanari il collegamento se lo faranno da soli” . Essendo un’opera che, nella migliore delle ipotesi, avrebbe richiesto una cifra attorno ai 100 milioni di € , il signore esclamò :”Ma ne hanno di soldi questi montanari!” Gli spiegai che i montanari di soldi non ne avevano anche per lavori mille volte inferiori. “Ma allora questo cartello ?” Gli dissi che detti danari sarebbero arrivati dalla Stato e dalle Regioni, ammesso che tale balzana idea fosse arrivata al traguardo. “Scusi, ma lo Stato e le Regioni dove tirano fuori tutti quei soldi ?” “E’ sufficiente chiudere alcuni Pronto Soccorso, qualche ospedale, non assumere personale sanitario, togliere fondi all’Istruzione e saltano fuori tutti i danari necessari. Le Istituzioni sono già al lavoro per questo!” Il signore in questione si è allontanato borbottando frasi irriferibili.
Sempre durante una di quelle Fondamentali Assemblee pro Mega Impianto, un signore mi si è avvicinato dopo che un qualche oratore aveva evidenziato il drammatico calo delle precipitazioni nevose dicendomi, con fare sibillino: ” Per forza non nevica più tanto ! Se ci fossero più seggiovie nevicherebbe molto di più !” E poi si è allontanato volgendomi le spalle. Inizialmente, e per vario tempo, reputai la persona quale uscita da un Istituto di Neurodeliri. Solo recentemente ho incominciato a pensare che tale persona, dall’aspetto tutt’altro che da alterato mentale, in realtà avesse fatto una considerazione ironica da Guinness dei primati in riferimento alla sconsiderata frenesia per un’opera basata su dell’Aria Fritta. Tutto allineato fra precipitazioni nevose ed impianti a fune, un ritorno al paleolitico senza le seggiovie.
Adesso ho però imparato che la Crisi Climatica è una totale Bufala. Data l’affermazione Istituzionale, ho iniziato a mettere in discussione il mio abbonamento a Le Scienze, la frequente lettura di Science, Nature ed altre riviste “prestigiose” in ambito scientifico, comprese quelle di lingua spagnola e francese. A questo punto viene spontaneo pensare che l’intera comunità scientifica mondiale, su detto argomento, la Crisi Climatica, abbia preso un grosso abbaglio. Sarà meglio che consulti le conclusioni scientifiche esternate nell’Alto Appennino Bolognese. Basta Bufale ! Adesso prendo gli sci e vado a sciare al Corno alle Scale ! Alla faccia dei Climatologi !
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