CALCIO: Bologna, contro la Samp balla il primo scontro salvezza della stagione

Sabato alle 20.45 i rossoblù ospitano i blucerchiati del neoallenatore Dejan Stankovic. Il primo spareggio salvezza si incrocia con il giovane allenatore serbo amico di Mihajlovic.

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Bologna Sampdoria, tra passato e presente. Fra i due club gli incroci con il passato sono spesso rievocati per i numerosi giocatori che hanno vestito entrambe le casacche. Nella storia recente ne citiamo alcuni, da Mancini a Pagliuca, da Signori a Bellucci, che sotto la Lanterna hanno lasciano un segno indelebile. Tutti incroci diretti: Beppegol verso Bologna, gli altri verso la Doria. Senza dimenticare Da Costa e altri giocatori che hanno giocato in entrambi i club, come Ferrari, Ekdal, Ramirez, Gabbiadini, Poli, De Silvestri, Soriano. Poi Sinisa Mihajlovic, che alla Sampdoria ha trascorso tre belle stagioni post Roma. Gli attuali ex in casa blucerchiata sono Ferrari, Gabbiadini e Ravaglia, fra i felsinei ricordiamo Soriano.

Abbassato il sipario del teatro delle lacrime, l’attenzione si sposta ai giorni nostri con quello che – ribattezziamo – il primo match salvezza della stagione. In casa della Doria la novità è rappresentata dal cambio tecnico ufficializzato solo nella giornata di ieri: esce Marco Giampaolo, entra Dejan Stankovic, ex gladiatore dell’Inter al fianco di Sinisa Mihajlovic finché quest’ultimo è transitato dal campo alla panchina al fianco del capo allenatore Roberto Mancini.

Quando i risultati non arrivano l’avvicendamento tecnico è quasi inevitabile; infatti, con Giampaolo la squadra ha raccolto solo due punti in otto partite e più in generale è apparsa senza una vera identità. Sicuramente il fattore societario avrà pesato anche sul rendimento della squadra e per il presidente Marco Lanna e il duo Osti-Faggiano non deve essere facile gestire una società in transizione dopo l’era Ferrero, conclusa come tutti sappiamo. L’attualità: a giorni si attende la chiusura per il passaggio di proprietà con l’emiro del Qatar Tamīm bin Ḥamad Āl Thānī.

Stankovic ha una bella impresa davanti a sé, ma nonostante la sua giovane età, 44 anni compiuti l’11 settembre, si è già fatto un’importante esperienza da capoallenatore alla Stella Rossa di Belgrado: tre campionati di SuperLiga vinti e due coppe di Serbia, oltre alla partecipazione alla Champions League. Alla Stella Rossa Stankovic ha giocato con il 4-2-3-1 e vedremo se manterrà la stessa filosofia (speculare al Bologna) o cercherà di adattarsi al rombo del suo predecessore Giampaolo (4-3-1-2).

Se la Sampdoria è priva d’identità cosa dire del Bologna F.C. 1909 alle prese con una crisi di gioco e risultati? Le dichiarazioni di Giovanni Sartori, a margine della conferenza stampa di presentazione di Zirkzee, in un certo senso hanno posto diversi interrogativi. Quando la nave affonda è corretto affermare che “si sbaglia in compagnia”, ma citare il divario (di punti) sull’Udinese e non comprenderne il perché è a nostro avviso screditare (indirettamente) l’operato del club avversario, alimentando altresì i dubbi che accompagnano la gestione confusionaria in corso.

 

Arnautovic

 

Ammesso e concesso che l’era Mihajlovic fosse arrivata al termine e a ragion veduta l’avvicendamento aveva una sua logica (sfortunatamente da tre anni a questa parte la squadra ha fatto la preparazione precampionato e parte dei campionati senza il proprio allenatore e – probabilmente – questi fattori hanno pesato come un macigno sulla testa dei giocatori), il cambio tecnico con Thiago Motta al momento non ha sortito effetti positivi per come è stata affrontata la transizione.

Cerchiamo di essere più chiari. Nella scorsa stagione (2021-22), dopo un periodo di appannamento, sollecitato dai suoi giocatori più rappresentativi, Mihajlovic abbandona il modulo 3-4-2-1 e ricorre al più abbottonato 3-5-2. I risultati sono confortanti, ma non eccelsi. Estate 2022: Mihajlovic è assente per la recidività della malattia e il suo staff (su indicazioni del tecnico serbo) ritorna all’antico riproponendo il 3-4-2-1.

Nelle partite amichevoli si è notato come la squadra si trovasse in difficoltà, proprio come in campionato all’inizio del 2020. Alla vigilia della prima uscita ufficiale in Coppa Italia, il capoallenatore rientra a disposizione e dopo l’ennesimo confronto con i Senatori (in avvio di campionato vi ricordate la prima conferenza stampa nella quale si presenta con Arnautovic, De Silvestri, Medel e Soriano?) opta per ripresentare il 3-5-2. I risultati non sono immediati anche perché la squadra appare sottotono e con le idee confuse. Facile pensare ad una preparazione ridotta e sommaria in quanto la stagione è partita con una settimana di anticipo rispetto allo scorso campionato a causa dell’imminente Mondiale. Basti pensare che i giocatori impegnati con rispettive nazionali si sono aggregati in ritiro a Pinzolo (6-17 luglio) solo nella seconda settimana. Aggiungiamo – peraltro – che il cambio di modulo Sinisiano induce il duo Sartori-Di Vaio a rivedere le strategie di mercato. Se prima la punta deputata a sostituire Mihajlovic era destinata alla panchina, con il cambio modulo si è cercato un elemento titolare da affiancare ad Arnautovic. Potete immaginare le difficoltà con cui si è portata avanti la strategia di mercato.

Arriva il cambio tecnico e il nuovo allenatore Thiago Motta presenta la terza rivoluzione in pochi mesi: dopo il 3-4-2-1 e il 3-5-2 consumato tra luglio e settembre, si passa al 4-2-3-1. Immaginatevi come questo ulteriore cambio in corso possa aver alimentato confusione ai baldi rossoblù ormai canalizzati verso quel modulo (3-5-2) che ha regalato la prima vittoria in stagione contro la Fiorentina.

Tutto ciò fa pensare che la scelta dell’allenatore sia stata finora improduttiva proprio perché la caratteristica dei giocatori, fino a prova contraria, non è in grado di supportare questo schieramento, anche se vogliono raccontarci da tempo immemore che più che il modulo è l’atteggiamento a fare la differenza. Se fosse così scontato – e prendetela come una provocazione – perché esistono ruoli e chiare caratteristiche dei giocatori?

Con la Sampdoria – racconta Sartori – sarà una partita importantissima, ma non decisiva. Vero, ma a ragione veduta se il Bologna rimanesse inchiodato a 6 punti in classifica sarebbe un disastro (quasi annunciato). Le dirette concorrenti sgomitano per fare il colpaccio e scavalcare i rossoblù in classifica: la Cremonese ospita il Napoli e l’Hellas Verona va in casa della Salernitana e nel calcio – si sa – nulla è scontato.

Veniamo alle dichiarazioni dell’allenatore Motta in conferenza stampa. La linea adottata da Motta in queste prime due settimane di lavoro è molto chiara: meglio si racconta e meglio è. Quindi poco traspare sulla formazione che affronterà i blucerchiati. Appurato che il tecnico è arrivato per “risolvere i problemi e lavorare con impegno e professionalità” (ci mancherebbe altro), i commensali hanno appurato anche che la settimana è stata affrontata con impegno e con voglia di reagire alle due sconfitte fin qui maturate sotto la sua gestione. “Arnautovic è l’esempio per tutti per la sua generosità, ma la squadra dovrà coinvolgerlo maggiormente. Sansone, Soriano e Orsolini stanno bene, invece Barrow è ancora indisponibile”. Il resto è rimandato a sabato sera.

 

Posizione in classifica delle due avversarie
Bologna, 17° posto: 6 punti in otto giornate, 1 vittoria, 3 pareggi, 4 sconfitte.
Sampdoria, 20° posto: 2 punti in otto giornate, 2 pareggi e 6 sconfitte.

Gli appuntamenti dei rossoblù nel mese di ottobre
sabato 8/10 ore 20:45 BFC-Sampdoria
domenica 16/10 ore 18:00 Napoli-BFC
giovedì 20/10 ore 21:00 BFC-Cagliari (turno di Coppa Italia)
domenica 23/10 ore 15:00 BFC-Lecce
lunedì 31/10 ore 20:45 Monza-BFC

 

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