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Dopo la prima di Thiago Motta in rossoblù, coincisa con un’inaspettata sconfitta interna contro la diretta concorrente Empoli, per l’ex regista del PSG arriva il momento della verità contro la Juventus guidata da Massimiliano Allegri.
Per Arnautovic e compagni lo scontro sportivo contro la Signora del calcio italiano non sarà una passeggiata anche perché l’avversario non attraversa un buon momento (reduce da due sconfitte consecutive, con Benfica e Monza) e contro i Felsinei è atteso proprio per dare un senso alla propria stagione.
Lo stesso deve fare il Bologna, ritrovarsi dopo un cambio tecnico discusso e dopo la terza sconfitta accumulata in queste prime sette giornate di campionato, a favore di Lazio, Milan ed Empoli. Che tuttavia possono starci se nelle altre uscite casalinghe la squadra si fosse assicurata qualche punto in più: infatti, con Verona e Salernitana non si è andati oltre il pareggio e l’evidente sofferenza ha indotto la dirigenza a sollevare dall’incarico l’allenatore Mihajlovic. L’unico acuto casalingo contro la Fiorentina, con Vigiani in panchina, permette alla truppa di Via Casteldebole di stare fuori dalla zona retrocessione.
Il neoallenatore Thiago Motta riparte quindi dal primo dolore e da un lavoro parziale svolto con pochi intimi durante la prima pausa di campionato, in virtù delle assenze di ben dieci elementi impegnati con le rispettive nazionali. L’ex spezzino si è concentrato a indottrinare quei “cavalli di razza” ormai sperduti in chissà quale recinto dell’hinterland bolognese. Motta, va detto, si è presentato con l’idea chiara di schierare la squadra con il tridente tanto caro al suo predecessore. E Barrow e Orsolini rientrano in questo piano, salvo diversi orientamenti riconducibili agli scalpitanti Sansone e Zirkzee.
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Il 4-2-3-1 proposto contro l’Empoli ha fatto vedere anche buone cose, soprattutto i due montanti colpiti, ma anche proposto vecchi difetti che la squadra si porta in pancia da anni. Al di là dello schieramento del reparto difensivo a quattro, la più grande discrasia si è notata a centrocampo dove Medel e Schouten hanno faticato a fare girare palla e proporre idee per il reparto offensivo, mentre Soriano era indaffarato a ri-trovare la sua vecchia posizione avanzata in mezzo ad un deserto dove il tridente non ha inciso come ci si aspettava. Il tecnico rossoblù ha lavorato anche su questo fronte e tutto fa pensare che qualche correttivo sia apportato per affrontare la Juventus nel migliore dei modi.
L’avversario. Pur avendo un organico di tutto rispetto, la Juventus di oggi è piuttosto vulnerabile: le statistiche testimoniano la difficoltà in cui si trova la squadra guidata da Massimiliano Allegri, che – ricordiamo – non vince da cinque turni e deve ancora fare a meno di due pedine di indiscusso valore come Chiesa e Pogba.
Dopo le prime sette giornate i bianconeri sono ottavi in classifica con 10 punti: appena due vittorie, in casa con Sassuolo (3-0) e Spezia (2-0), 2 pareggi in casa con Roma (1-1) e Salernitana (2-2) e altrettanti fuori con Samp (0-0) e Fiorentina (1-1), una sconfitta di misura a Monza, prima della sosta di campionato. Nove reti realizzate (ottavo attacco della serie) e cinque subite, vale a dire seconda difesa del campionato insieme a Napoli e Lazio: la prima è Atalanta con tre reti al passivo.
Nella classifica tiri i bianconeri sono noni con 90 opportunità, 25 in porta e 46 fuori dallo specchio di porta. Altri due buoni indicatori ma non eccellenti arrivano dalle due fasce e dalle parate: i cross prodotti sono 48, di cui 36 andati a buon fine, mentre il portiere bianconero si è distinto in 21 occasioni (6 partite con Perin, 1 con Szczesny), dimostrando che la squadra non subisce oltremisura: fra le big solo il Milan ha fatto meglio con 15 parate, mentre il Napoli è a quota 17, anche se hanno a favore una maggiore trazione anteriore (Napoli 17 reti, Milan 13).
Senza sottovalutare le due sconfitte nella fase a gironi della Champions League: a Parigi 2-1 con il PSG e 2-1 in casa a favore del Benfica (4 reti subite, 2 realizzate), che hanno aperto ufficialmente il contenzioso fra tifosi e allenatore: non a caso è stato lanciato l’hashtag #StadiumVuoto. Peraltro, la campagna abbonamenti del club piemontese si era chiusa con un meno 27% rispetto alla scorsa stagione.
Il bomber dei bianconeri è il serbo Dusan Vlahovic con 4 reti in 6 presenze. Due reti portano la firma del polacco Arkadiusz Milik, le altre sono ad appannaggio di Bonucci, Di Maria e Bremer.
In questo periodo in cui il campionato si è fermato per gli impegni delle Nazionali, la Juventus ha lavorato senza 14 nazionali. Milik rientra dalla squalifica e può diventare il valore aggiunto al fianco di Vlahovic in un ipotetico 3-5-2. Tornano a disposizione del tecnico anche Cuadrado, Locatelli, Rabiot, Alex Sandro. Gli attuali indisponibili sono Chiesa, Pogba, Jorge e Aké, mentre sono da valutare le condizioni di Miretti, infortunatosi con la nazionale under 21. Assente per squalifica l’argentino Di Maria, ex compagno di Motta al Paris Saint-Germain.
In casa Bologna il tecnico recupera Barrow, Sansone e Soumaoro, per il resto sono da valutare le condizioni di chi è rientrato dai rispettivi impegni con le nazionali.
I precedenti. Nelle ultime cinque partite la Juventus ha vinto ben quattro volte e pareggiato una. Il pareggio risale alla fine della scorsa stagione, il 16 aprile allo Juventus Stadium, quando Vlahovic pareggia al 95° il vantaggio firmato da Arnautovic al 52°. In generale sono 181 i precedenti fra bianconeri e rossoblù, con i felsinei che si fermano a 29 vittorie, 60 pareggi e 91 sconfitte, 161 reti fatte e 273 subite.
Gli appuntamenti dei rossoblù nel mese di ottobre
domenica 2/10 ore 20:45 Juventus-BFC
sabato 8/10 ore 20:45 BFC-Sampdoria
domenica 16/10 ore 18:00 Napoli-BFC
giovedì 20/10 ore 21:00 BFC-Cagliari (turno di Coppa Italia)
domenica 23/10 ore 15:00 BFC-Lecce
lunedì 31/10 ore 20:45 Monza-BFC
nelle foto immagini di incontri degli anni scorsi