LIZZANO: Mostre fotografiche al “Martignano”

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Note su Domenico Margelli

Due sono le persone che hanno motivato Domenico Margelli ad “imbracciare” una macchina fotografica, Danilo Camera, fotografo a Lizzano negli anni ’50 e Marcello Lanzoni. Quando Camera lasciò il paese Domenico, che aveva acquistato una macchina fotografica Leica, fece tesoro dei consigli di questo fotografo ma nell’arte fotografica non bastano passione e motivazione serve anche tanta attrezzatura e conoscenza tecnica che si costruisce nel tempo con pazienza.

Una sera Domenico si rivolse al Professor Lanzoni che sapeva essere fotografo appassionato da tempo, che lo interrogò a lungo facendogli capire che stava per tuffarsi in un’avventura difficile e complessa tuttavia, con una certa disponibilità sera, dopo sera gli insegnò il funzionamento dell’apparecchiatura che aveva acquistato, l’importanza dell’inquadratura e della luce, passarono poi al lavoro in laboratorio per il processo di sviluppo e di stampa. Gli insegnò ad essere rigoroso perché dalle parole del suo “allievo” il Professore capì che lo scopo della fotografia era sia scattare immagini belle (restano memorabili le fotografie scattate nell’alta Valle del Silla compreso Gaggio Montano) ma dedicarsi anche alla fotografia commerciale, con tanto di negozio e fotografie su commissione. E infatti, con molta sperimentazione Domenico cominciò con il ritratto, il muro del suo negozio fu inizialmente lo sfondo della fotografia, non aveva il banco ottico, limite non da poco per un fotografo professionista, non aveva fari e flash per la fotografia negli interni. Superato tutto questo il suo lavoro diventa di importanza documentale, ciò che è intorno a lui viene immortalato e più tardi, con l’acquisto della macchina fotografica Rolleiflex, si dedica alla fotografia di eventi privati, feste nelle sale da ballo, cerimonie religiose, eventi sportivi. Nell’ultima parte della sua attività la meccanizzazione, che rese il processo fotografico più immediato, gli consentì maggior tempo per il commercio di attrezzature sportive invernali e articoli legati al turismo.

Di lui ci sono arrivati, soprattutto, centinaia di ritratti, una banca di immagini di persone, belvederiane e non, un patrimonio immenso donato dalla sua famiglia.

 

C. L. 

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