Le antiche Terme di Porretta hanno riaperto, dopo anni di crisi e difficoltà, e si rilanciano con un grande progetto di riqualificazione e ristrutturazione. La stazione termale dell’Appennino, grazie all’accordo tra il Gruppo Monti Salute Più e l’Inail, è ora il primo centro nazionale di riabilitazione e cura per pazienti Inail.
Lo stabilimento si appresta così a diventare a breve un vero e proprio centro di benessere e cura nel cuore dell’Appennino bolognese, con ricadute positive per il turismo e l’occupazione.
Alle rinnovate Terme di Porretta saranno disponibili cure termali specifiche per algie del sistema muscolo-scheletrico, in particolare della colonna vertebrale (es. radicolopatia), disfunzioni respiratorie (anche post Covid-19), deficit cognitivi e affezioni dermatologiche (psoriasi, ferite, ecc..).
Sabato 2 aprile sono state presentate al pubblico le “Terme basse” e le 12 tipologie di acque sulfuree e salsobromoiodiche del complesso che saranno impiegate per nuovi servizi all’avanguardia.
Per l’occasione, Barbara Panzacchi, consigliera metropolitana delegata al Turismo, ha dichiarato: “La Città metropolitana ha sempre seguito con grande attenzione le vicende che negli scorsi anni hanno interessato le Terme. Il territorio aspettava da tempo questa riapertura, che onora una vocazione storica della città fin dal medioevo. Il rilancio delle Terme è un’importante occasione di sviluppo turistico per il territorio, non solo di Alto Reno ma di tutto l’Appennino”.
Il progetto di riqualificazione coinvolgerà anche il parco termale con la creazione di una piscina termale scoperta (una vera “spiaggia termale”), per collegarsi al vicino santuario della Madonna del Ponte, e verrà effettuato il recupero delle Naiadi. Una delle cupole diventerà una spa termale, in sinergia con la parte clinica delle terme.